Antitetanica: richiami per tutti, ma siamo sicuri?

Antitetanica: richiami per tutti, ma siamo sicuri?

Interessante questa pubblicazione del 2006, di due ricercatori dell'università di Padova, "Anticorpi contro la tossina tetanica nei lavoratori esposti a rischio"

Cito:

"Lo scopo del lavoro è stato quello di verificare la necessità del richiamo decennale, valutando il titolo anticorpale, in soggetti professionalmente esposti a rischio, in relazione all’età, al sesso, al numero di dosi e all’intervallo di tempo trascorso dall’ultima dose"
(...)
Dubbi sui richiami decennali sorgono dall’evidenza (EVIDENZA) che in caso di titolo anticorpale a livelli protettivi, un rinforzo vaccinale potrebbe causare gravi effetti indesiderati (4).
...
I risultati mostrano che, dopo il ciclo primario, il titolo anticorpale si mantiene elevato per un periodo sicuramente maggiore di 10 anni e che è influenzato dall’età, ma non dal sesso, dal numero di dosi o dall’intervallo dall’ultima dose.
...
In conclusione, concordiamo che (10) nonostante il supposto declino del titolo anticorpale con l’età, i soggetti sembrano essere protetti per tutta la vita. Ciascun richiamo aumenta la probabilità di sensibilizzazione ad ulteriori dosi e di reazioni avverse anche gravi. AUMENTA LA PROBABILITA' DI REAZIONI AVVERSE ANCHE GRAVI.
...
Per ridurre il rischio di iperimmunizzazione, dovrebbe essere incoraggiata la applicazione di test diagnostici rapidi per valutare lo stato immunitario del soggetto.”

Quindi, in questo studio, si fa chiaro riferimento (perchè è un dato oggettivo acquisito) alla probabilità di iperimmunizzazione da anatossina tetanica, e a reazioni anche gravi da essa derivanti. Questo parlando di adulti in salute, lavoratori A RISCHIO. Si avanza il dubbio che rivaccinare sistematicamente (pur parlando di categorie considerate a rischio!) non sia una buona strategia per la salute. Per i lavoratori a rischio, dunque, si suggerisce valutazione anticorpale prima di procedere ad inutili e pericolosi richiami.


E per i bambini?
Per i bambini no. Per i bambini che hanno affrontato già un intero ciclo primario di vaccinazione antitetanica, il Ministero della Salute ha DECISO, così, aprioristicamente, che per ottemperare all'obbligo di vaccinazione per difterite e pertosse sia assolutamente da ripetere l'intero ciclo di base di antitetanica.
La vaccinazione antitetanica è indifferibile ad oggi dalla antidifterica ed antipertossica, in quanto le case farmaceutiche non producono vaccino antidifterico e antipertossico singoli.
Dunque, per fare fronte a questa problematica, si è chiesto alle case farmaceutiche di... ah no, scusate, si è obbligato i bambini ad affrontare ulteriori inutili e probabilmente dannosi cicli di antitetanica!
Le case farmaceutiche ovviamente hanno i loro problemi produttivi, a loro non conviene sviluppare vaccini singoli, fare ricerca in questo senso è probabilmente al di fuori del loro interesse... pertanto il Ministero della Salute, per tutelare la salu...ah no scusate, per togliere di mezzo questo "problema", ha ben pensato di sorvolare allegramente sulle possibili (e probabili) conseguenze sulla salute dei bambini e costringerli a subire fino a 6 iniezioni di antitetanica in luogo delle 3 previste.

Infatti, all'interno delle indicazioni per il recupero dei minori inadmpienti, troviamo, nella tabella dedicata ai parzialmente vaccinati, quanto segue:
- Già immunizzato per: Tetano
- SE maggiore di 7 anni: Vaccinare come da tabella 1 come se il soggetto non fosse vaccinato
- SE minore di 7 anni: Vaccinare come da tabella 1 come se il soggetto non fosse vaccinato
NOTE: È necessario ripetere la vaccinazione anti-tetanica perché non esistono formulazioni idonee senza la componente tetanica.

Capito? è necessario perché non esistono altre formulazioni...
Anche questi sono gli effetti di una legge retroattiva che non ha tenuto conto di nessuna delle complicazioni derivanti dal mettere “in regola” chi aveva usufruito di un calendario vaccinale "libero".

In Veneto sono tantissime le famiglie che avevano usufruito della possibilità di somministrare il solo vaccino antitetanico singolo in luogo del DTPa. E sono quindi tantissime le famiglie che per legge si vedrebbero oggi costrette a mettere a rischio (un rischio concreto e di cui abbiamo letteratura scientifica, non un'idea novax, bensì una evidenza scientifica reale) la salute dei loro figli.

Chiediamo dunque: si sta pensando davvero a tutelare la salute delle persone, o si sta semplicemente ottemperando ad un obbligo burocratico passando sopra alla valutazione scientifica di un rapporto rischio-beneficio?
Dove va a finire il concetto di “evidence-based” tanto caro ai noti strombazzatori di verità televisive?


Ma non finisce qui!
Per quanto la salute dei bambini che ci stia particolarmente a cuore - anche in relazione al fatto che, ad oggi, sono gli unici ad essere uniformemente obbligati a sottoporsi ad un trattamento sanitario - dobbiamo considerare che l'assenza di vaccini contro difterite e pertosse in soluzione singola espone anche gli adulti ad inutili richiami di antitetanica: il calendario vaccinale prevsito dal PNPV 2017/2019 infatti prevede il richiamo decennale di default con questa formulazione  trivalente (dTpa - Difterite - Tetano - Pertosse acellulare). In barba a qualsiasi principio di precauzione, si mette a rischio la salute degli individui, in nome della sacra “immunità di gruppo”.

Ma... l'immunità di gruppo è un concetto applicabile alla vaccinazione DTPa (o dTpa)?
- Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa: nessun effetto gregge né immunità di gruppo.
- La vaccinazione antidifterica viene fatta con la tossina attenuata, la quale protegge il vaccinato dalla tossicità intrinseca della tossina stessa ma non ferma la diffusione del germe: NON FORNISCE dunque "effetto gregge" (la vaccinazione antidifterica è fatta con la tossina inattivata e serve a prevenire le complicanze, non a combattere la diffusione della malattia)
- Per la vaccinazione antipertossica, studi su primati hanno dimostrato che i vaccini acellulari (quelli attualmente in uso) non prevengono la colonizzazione delle vie aeree né la trasmissione della malattia. Questo è testimoniato anche dalla realtà dei fatti, con l'esempio della Germania che vede dal 2014 al 2017 mediamente 11.000 casi di pertosse all’anno, con coperture vaccinali DTP1 (prima dose di vaccino contro difetrite-tetano-pertosse) oltre il 99% e DTP3 (terza dose dello stesso vaccino) al 95%.

ERGO: qualcuno dovrebbe spiegare, evidenze scientifiche alla mano, per quale motivo si preferisca ricorrere alla vaccinazione indiscriminata di massa anziché valutare il singolo caso ed il singolo soggetto. Stiamo parlando di salute? O siamo ormai in un altro campo di interesse? A voi le conclusioni.


Biblografia
1. http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2018&codLeg=62700&parte=1%20&serie=null
2. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2571_allegato.pdf
3. https://vaccinformato.files.wordpress.com/2017/06/vaccini-obblighi-e-effetto-gregge_dr_bellavite.pdf

Corvelva

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