Cento anni fa: Leghe anti-vaccinazione

Cento anni fa: Leghe anti-vaccinazione

L'articolo che vi riportiamo, pubblicato nel 1984 sul The BMJ (The British Medical Journal), racconta i fatti accaduti tra il 1853 ed il 1885, periodo in cui venne imposto l’obbligo vaccinale antivaioloso in tutta la Gran Bretagna; abbiamo deciso di condividerlo per riflettere assieme a voi su cosa sia stata storicamente l’opposizione all’obbligo vaccinale e dove realmente origini l’antivaccinismo. Centocinquanta anni fa genitori, medici e cittadini comuni, puntavano il dito sulle reali problematiche di salute pubblica, rifiutando tutte quelle leggi draconiane (anche se oggi potremmo coniare il neologismo “draghiniane”) che con ottusità rispondevano a leciti dubbi contrapponendovi la forza coercitiva dello Stato, ovvero manganelli, ammende e galera.

Pur essendo stato esteso in tutta la Gran Bretagna, l’inasprimento dell’obbligatorietà vaccinale attraverso il Vaccination Act del 1871 vide nella cittadina di Leicester il vero fulcro delle proteste. I motivi possono essere stati vari, certamente tra questi il fatto che proprio Leicester fosse stata citata in un report come una delle città più insalubri del paese, priva di rete fognaria e con una mortalità per tutte le cause nettamente superiore al resto del Paese. Poi sicuramente ci misero il carico da novanta i giudici, applicando la norma in modo semplicemente scellerato e passando in pochissimo tempo da poche decine di procedimenti all’anno a oltre 1200 in un anno, con ammende salatissime, uso della forza pubblica per arrestare e minacciare la popolazione e tutto ciò, notare bene, mentre focolai epidemici di vaiolo imperversavano indisturbati in molte città inglesi in cui la cui copertura vaccinale era pressoché totale, dimostrando un problema non trascurabile del vaccino antivaioloso…la mancanza di efficacia! Spesso non funzionava per nulla o gran poco (a fronte di grossi rischi per la salute).

La risposta di Leicester tuonò forte in tutta la Gran Bretagna con una gigantesca manifestazione che si svolse nel 1885, dove molti genitori, accompagnati da un fiume di gente che applaudiva, si presentarono fuori dalle carceri per farsi arrestare. Sebbene la legge che abolì l'obbligo vaccinale antivaioloso arrivò solo il 5 luglio 1948, la grande opposizione di Leicester ottenne la modifica della stessa legge nel 1889, arrivando ad ammorbidire di molto l’obbligatorietà, arginando lo strapotere dello Stato e dei suoi apparati.

Buona lettura, Corvelva Staff

P.S. Ringraziamo Alessandro Nicolini per la traduzione e la cura del testo.


La vaccinazione contro il vaiolo sembrava essere una profilassi così affidabile che in Gran Bretagna, nel 1853, fu resa obbligatoria per tutti i neonati. All'inizio la legge non fu applicata rigidamente, ma durante un'epidemia di minore entità nel 1864-8 la legislazione precedente fu inasprita, affidando ai Boards of Guardians il compito di assicurarne l'applicazione e di perseguire i genitori che non ottemperavano a ciò. A quel punto, tuttavia, vennero segnalati gravi e talvolta fatali effetti collaterali della vaccinazione e, con lo scoppio di epidemie in varie località all'inizio degli anni Settanta del XIX secolo, che misero in dubbio la sua efficacia, iniziò a crescere una campagna di opposizione all'intervento, sia per motivi medici che etici. Leicester fu una delle molte città in cui sorsero leghe anti-vaccinazione, che chiedevano l'abrogazione della clausola di obbligatorietà della legge e sostenevano altre misure per affrontare la malattia, come l'isolamento totale dei pazienti e di chiunque fosse entrato in contatto con loro. Nonostante ciò, la legge fu ulteriormente rafforzata nel 1871, provocando un'opposizione ancora più forte, che continuò per due decenni. Si dice solo a Leicester, durante questo periodo, siano state intentate 6000 azioni legali, di cui le seguenti, riportate dalla stampa di Leicester nel 1884, sono caratteristiche:

"Melton Mowbray Petty Sessions: Edward Irons è stato convocato per non aver rispettato l'ordine di vaccinazione del figlio di due anni. Ha dichiarato di avere un'obiezione di coscienza a non conformarsi alla Vaccination Act e di aver agito sotto consiglio del suo medico, il quale ha affermato che la vaccinazione non era favorevole alla salute del bambino, né gli avrebbe giovato. Una delle sue figlie era stata vaccinata e aveva sofferto molto per gli effetti della vaccinazione, e lui non poteva permettere al ragazzo di correre lo stesso rischio. Ha poi esposto le opinioni di diversi medici sui mali della vaccinazione e ha detto che, secondo lui, sarebbe sconsigliabile per la Corte, in presenza di un'obiezione di coscienza, far rispettare la legge.
Il Presidente ha detto che poche questioni hanno dato origine alle opinioni più contrastanti rispetto al tema della vaccinazione. È stato dimostrato senza ombra di dubbio che la vaccinazione ha fatto sì che il vaiolo si manifestasse in una forma molto più lieve. La Corte era unanime nelle sue opinioni sulla questione. Agirono permotivi di ordine pubblico e decisero che l'ordine doveva essere eseguito entro quindici giorni. Se l'ordinanza non fosse stata rispettata, l'imputato sarebbe stato passibile di una sanzione di venti scellini. Questa procedura sarebbe stata adottata in tutti i casi che fossero loro presentati."

"Nel 1868 George Banford ebbe un figlio. Fu vaccinato e dopo l'intervento il bambino era coperto di piaghe, e passò un po' di tempo prima che fosse in grado di uscire di casa.
Anche in questo caso Mr. Banford si adeguò alla legge nel 1870. Questo bambino fu vaccinato dal Dottor Sloane, nella convinzione che andando da lui avrebbe ottenuto la materia pura. In questo caso si manifestò l'erisipela e il bambino rimase a letto malato per qualche tempo. Nel terzo caso il bambino è nato nel 1872, e subito dopo la vaccinazione si manifestò l'erisipela che ha avuto un decorso talmente negativo che, allo scadere dei 14 giorni, il bambino è morto."

Per aver rifiutato di mettere a rischio un quarto figlio, Mr. Banford fu multato di 10 scellini con l'opzione di sette giorni di prigione, che era la pena abituale imposta dai magistrati di Leicester. Alcuni genitori furono portati in tribunale più volte e pagarono la multa ogni volta. Altri hanno scelto l'alternativa più dura. Il Leicester Mercury riferì di una manifestazione svoltasi in una delle strade principali della città.

"Alle 7.30 circa era presente un buon numero di antivaccinisti e si è formato un seguito di persone, preceduto da uno striscione, per accompagnare una giovane madre e due uomini, tutti decisi a consegnarsi alla polizia e a subire il carcere, piuttosto che far vaccinare i propri figli. È stata espressa la massima solidarietà per la povera donna, che ha resistito con coraggio e, sebbene sembrasse avvertire la sua posizione, ha espresso la sua determinazione ad andare in prigione più e più volte, piuttosto che affidare suo figlio alle "tenere misericordie" di un vaccinatore pubblico. I tre sono stati seguiti da una folla numerosa e a Gallowtreegate sono stati tributati tre calorosi applausi che sono stati rinnovati con maggior vigore quando hanno varcato le porte delle celle della polizia."

Un'ulteriore pena, che cadeva più duramente su coloro che erano meno in grado di sopportarla, era che l'ammenda per l'inadempienza e il costo dell'azione legale venissero estorti con la forza per il tramite del sequestro e la vendita del loro mobilio.

"Un uomo di nome Arthur Ward aveva due figli danneggiati a causa della vaccinazione e si rifiutava di sottoporne un altro all'intervento. Fu imposta una multa e il 24 novembre due agenti di polizia richiesero la sanzione o, in difetto, di pignorare i beni. Il marito era fuori al mercato e la povera donna non aveva soldi per pagare. I beni al piano di sotto sono stati considerati insufficienti a coprire l'importo, e gli agenti hanno chiesto di salire al piano di sopra.
La donna si è rifiutata e si è scatenato un alterco, con un linguaggio duro da parte degli agenti, che hanno minacciato di portare il marito in prigione, terrorizzando Mrs. Ward.
All'epoca lei era incinta e lo shock e lo spavento furono tali da provocare sintomi che alla fine portarono a un parto prematuro e il 26 dicembre diede alla luce un bambino nato morto. Non si è mai ripresa e dopo una settimana è morta. Il medico che aveva assistito Mrs. Ward disse che, pur credendo nella vaccinazione, non riteneva fosse dovere di nessun professionista mettere in pratica le leggi nel modo oltraggioso e brutale in cui venivano applicate."

La posizione assunta dai genitori che temevano per la vita dei loro figli fu rafforzata dall'affermazione che la vaccinazione non solo era pericolosa di per sé, ma non era il modo più appropriato per combattere il vaiolo. Nel 1884, con focolai scoppiati in diverse città, tra cui c, Birmingham e Liverpool, e 1400 pazienti in cura nella sola Londra, un corrispondente scrisse al Leicester Mercury:

"All'osservatore riflessivo deve sembrare piuttosto singolare che tutte le recenti epidemie di vaiolo abbiano fatto la loro comparsa tra le popolazioni in cui le leggi che impongono la vaccinazione sono state applicate in modo rigoroso e sistematico. Il 96% delle nascite a Londra è protetto dalla vaccinazione. Mi permetto di chiedere se i medici che hanno difeso e promosso un sistema di procedure mediche che ottant'anni di esperienza hanno dimostrato essere un disastroso e umiliante fallimento non dovrebbero sentirsi onorevolmente obbligati, per motivi pubblici, a tornare sui loro passi e a confessare che la vaccinazione, come altre prescrizioni di inoculazione un tempo popolari, emorragia e mercurizzazione, è un grave e malizioso errore.
Ogni comune è in possesso di prove che dimostrano che le malattie zimotiche hanno origine e sono favorite da condizioni insalubri e possono essere prevenute con la pulizia personale e municipale."

Nel 1884, quando furono pubblicati questi rapporti e commenti, la campagna contro la vaccinazione obbligatoria stava  riuscendo nel suo intento. I dati relativi agli ultimi sei mesi del 1883 mostravano che a Leicester c'erano state 2281 nascite e solo 707 bambini vaccinati; 1138 rimasero non vaccinati, 20 vaccinazioni furono rimandate dietro presentazione di un certificato medico e 3 vaccinazioni non "non ebbero effetto".

Un oratore durante una manifestazione pubblica ha commentato queste cifre.

"Era il fatto che molti neonati nella città di Leicester non erano vaccinati, ed egli non sapeva che ci fosse un'altra città nel Regno che si potesse fare questa affermazione con certezza. La settimana scorsa uno dei loro magistrati aveva dichiarato che non si sarebbe occupato di un altro caso di vaccinazione. Non solo volevano che gli altri magistrati seguissero il suo esempio. Volevano portare i Boards of Guardians dalla parte degli antivaccinisti."

I genitori e i borghesi di Leicester hanno approvato una risoluzione che esprime "un'accorata soddisfazione per la schietta difesa dei diritti dei genitori dell’Aldermanno di Stratton contro i sostenitori della vaccinazione e il dispotismo medico che mira ad acquisire il controllo su ogni famiglia del Paese. Siamo lieti che lei si sia fatto nobilmente avanti per alzare la voce in una causa, che è quella del vecchio diritto inglese del giudizio privato e del dovere della coscienza illuminata di uomini intelligenti al fine di preservare la salute dei loro figli al meglio delle loro capacità".

Nel 1885 Leicester fu teatro di una grande manifestazione di rappresentanti delle leghe anti-vaccinazione di molte altre città. Mentre uomini di spicco come Lyon Playfair e Sir Charles Dilke sostenevano la causa della vaccinazione, i Deputati radicali di Leicester condussero e alla fine vinsero una battaglia per far esaminare presso la Commissione Reale la legislazione in materia, cui fece seguito un rapporto per l’abolire l'obbligatorietà e consentire l'esenzione per motivi di coscienza.

Riferimenti

Archives of Disease in Childhood, 1984, 59, 1195-1196

Corvelva

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