Il vaccino contro la Pertosse può causare lesioni e/o morte?

Il vaccino contro la Pertosse può causare lesioni e/o morte?

Il vaccino contro la Pertosse può causare lesioni e/o morte?

NOTA IMPORTANTE: Corvelva invita a informarsi in modo approfondito leggendo tutte le sezioni e link, oltre che i foglietti illustrativi e schede tecniche dei prodotti del produttore, e a parlare con uno o più professionisti di fiducia prima di decidere di vaccinare se stessi o il proprio bambino. Queste informazioni sono solo a scopo informativo e non sono da intendersi come consigli medici.

Il seguente articolo cerca di far luce sul vasto mondo delle reazioni avverse, con sguardo specifico su quello contro la Pertosse, ma vi esortiamo a leggere tutti i focus riportati qui sotto per comprendere le altre problematiche connesse, come il problema dei vaccini multipli, l’ipersensibilità a uno o più composti del vaccino, il problema SIDS e quello degli adiuvanti. La maggior parte di vaccini in commercio è prodotta, per scopi commerciali, in formulazioni spesso multiple e questo rende molto più vasto il tema del danno da vaccino.

I batteri B. pertussis, che causano la malattia della pertosse e che sono stati modificati in laboratorio per produrre il vaccino contro la pertosse, contengono diverse tossine che possono causare infiammazioni nell'organismo. La tossina della pertosse (PT) è una delle tossine più letali in natura e induce linfocitosi, leucocitosi, stimola la secrezione di insulina e sensibilizza l'istamina, coinvolta nella risposta infiammatoria del sistema immunitario(1) e si ritiene che la tossina della pertosse sia il principale componente responsabile dell'infiammazione cerebrale durante la pertosse da B. pertussis o dopo l'iniezione di vaccini contenenti pertosse.(2-3)
Un'altra tossina prodotta dal batterio B. pertussis durante l'infezione naturale è l'endotossina, che è presente anche nei vaccini contro la pertosse in quantità variabili. Quando il sistema immunitario rileva la presenza di endotossine, produce una risposta immunitaria infiammatoria difensiva, che comprende il rilascio di grandi quantità di istamina che, in determinate circostanze, può portare a febbre alta, gonfiore, diarrea, collasso, shock e morte.(4)

Nel 1991, l'Istituto di Medicina (IOM) e l'Accademia Nazionale delle Scienze americana, hanno pubblicato il primo di quattro rapporti dove hanno esaminato la letteratura medica alla ricerca di prove che i vaccini potessero causare lesioni e morte.(5) L'esame della letteratura è stato richiesto dalla legge nazionale sulle lesioni da vaccino infantile del 1986, il corrispettivo americano della nostra Legge 210/92, e il rapporto dello IOM del 1991 sugli effetti avversi dei vaccini contro la pertosse e la rosolia(6) concludeva che "le prove sono coerenti con una relazione causale tra il vaccino DPT e l'encefalopatia acuta (infiammazione cerebrale) e lo "stato insolito simile allo shock"(7) e che "le prove indicano una relazione causale tra il vaccino DPT e lo shock (anafilassi) e il pianto prolungato e inconsolabile".(8)

Nel 1994, lo IOM ha pubblicato il rapporto denominato "Vaccino DPT e disfunzioni croniche del sistema nervoso"(9) dopo aver esaminato il follow-up di 10 anni dello studio britannico NCES e ha concluso che "i dati NCES sono coerenti con la possibilità che alcuni bambini senza anomalie cerebrali o metaboliche sottostanti possano manifestare una grave malattia neurologica acuta entro 7 giorni dal ricevimento della DPT e che la malattia acuta possa avere sequele croniche del sistema nervoso... con la possibilità che alcuni bambini con anomalie cerebrali o metaboliche sottostanti possano sviluppare disfunzioni croniche del sistema nervoso a causa di una malattia acuta scatenata dalla DPT. Il comitato ha concluso che l'equilibrio delle prove è coerente con una relazione causale tra la DPT e le forme di disfunzione cronica del sistema nervoso descritte nell'NCES nei bambini che manifestano una grave malattia neurologica acuta entro 7 giorni dalla somministrazione del vaccino DPT. Questo grave rischio neurologico è un evento raro e l'eccesso di rischio stimato variava da 0 a 10,5 per milione di vaccinazioni".(10)

Le ricerche pubblicate hanno anche concluso che il vaccino antipertosse a cellule intere è in grado di provocare reazioni molto più gravi, come urla acute,(11) episodi ipotonici/iporesponsivi,(12) convulsioni febbrili o afebbrili,(13-14) e infiammazione cerebrale.(15-16-17) Tra il 25 e il 60% dei bambini che sviluppano un'encefalite acuta o un'encefalopatia o che hanno convulsioni, comprese le convulsioni febbrili, per qualsiasi motivo, rimangono con cambiamenti di personalità, ritardi nello sviluppo, difficoltà di apprendimento, ADHD, disturbi convulsivi, QI più basso, disturbi del linguaggio, della motricità e del comportamento e altre disabilità.(18-19-20-21-22)

Uno studio statunitense del 1981, finanziato dall'FDA e condotto presso l'Università della California di Los Angeles, ha rilevato che le convulsioni o i collassi/shock si verificavano con una frequenza pari a 1 ogni 875 iniezioni di DPT.(23) Inoltre, alcuni dei bambini che hanno partecipato a questo studio hanno riportato problemi neurologici e un basso quoziente intellettivo. Lo studio britannico National Childhood Encephalopathy Study (NCES) del 1981 ha stimato che il rischio che un bambino precedentemente sano sviluppasse un grave problema neurologico entro sette giorni dalla vaccinazione DPT era di 1 su 110.000 vaccinazioni DPT e il rischio di disfunzione cerebrale cronica era di 1 su 310.000 vaccinazioni DPT.(24) Anche in questo caso, alcuni dei bambini coinvolti nello studio hanno riportato danni cerebrali che si sono manifestati con "disfunzioni neurologiche, motorie, sensoriali, educative, comportamentali e di autocura".(25)

Gli attuali vaccini contro la pertosse acellulare (DTaP/Tdap) contengono ancora la tossina della pertosse chimicamente inattivata (10-25 mcg per dose) che conserva quantità variabili di bioattività, che può indurre infiammazione cerebrale in alcuni individui. Chiron, un'azienda che ha prodotto un vaccino DTaP geneticamente modificato all'inizio degli anni '90, ha spiegato che uno dei motivi per cui la tossina della pertosse chimicamente inattivata rappresenta un problema per alcuni: "La detossificazione genetica garantisce che non sia presente alcuna forma attiva della tossina della pertosse, mentre le tossine della pertosse detossificate chimicamente possono ritornare ad essere tossiche".(26)
Nel rapporto completo di valutazione delle prove scientifiche, Adverse Effects of Vaccines: Evidence and Causality, pubblicato nel 2012 dall'Institute of Medicine americano, un comitato di medici ha valutato 26 eventi avversi segnalati a seguito del vaccino DTaP/Tdap.(27)

La maggior parte dei neurologi pediatrici riconosce che la vaccinazione, compreso l'uso di vaccini per vaiolo, rabbia, influenza, parotite, morbillo, tetano, poliomielite e pertosse, può e occasionalmente causa complicazioni neurologiche che possono portare a disfunzioni cerebrali permanenti.(28)


Il vaccino contro la pertosse, la morte e la SIDS

Nel 1933, lo studioso danese di vaccini Madsen descrisse la morte di due neonati poche ore dopo essere stati vaccinati(29) e fu la prima reazione ad essere associata al vaccino contro la pertosse.
Non è possibile sapere il numero di decessi correlati al vaccino per la pertosse che si verificano ogni anno in Italia, poiché la quasi totalità della morti dei neonati anche dopo la vaccinazione, vengono automaticamente correlate ad una generica sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). La SIDS comporta di solito la morte improvvisa e inspiegabile di un neonato, in assenza di sintomi di problemi di salute prima che il bambino venga trovato senza vita. I bambini che muoiono dopo aver manifestato i sintomi di una reazione al vaccino della pertosse (come urla acute, collasso, estrema letargia, convulsioni) non rientrano nei criteri generali della SIDS, ma sono raramente segnalati come morti correlate al vaccino.(30-31-32)

Il presente articolo è riassunto e tradotto da National Vaccine Information Center.

 
 
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