Vaccini e vaccinazioni

Il milite ignaro

Il milite ignaro
  • Autore: Pietro Ratto
  • Editore: ByoBlu Edizioni
  • Pubblicazione: 2023
  • Pagine: 148 p.
  • Sinossi di Corvelva:

Introduzione e contesto storico

Questo libro, "Il Milite Ignaro" del Prof. Pietro Ratto, spalanca una finestra su una realtà che pochi conoscono, una storia che va oltre i soliti racconti di guerra. Qui non si parla solo di militari che rischiano la vita in battaglia, ma di uomini e donne costretti a fare i conti ogni giorno con un nemico subdolo: un ambiente tossico, fatto di aria irrespirabile e pratiche sanitarie che spesso lasciano a desiderare, quando non sembrano proprio trascurate di proposito. Al centro c’è Francesco, un giovane caporal maggiore che diventa quasi il volto di una generazione di soldati: ragazzi pieni di ideali, innamorati dell’idea di servire il proprio paese, ma che si ritrovano catapultati in un mondo lontano anni luce da quello che avevano sognato. Siamo nel periodo dopo l’11 settembre 2001, un tempo in cui la sicurezza nazionale prende una piega nuova e i militari finiscono a proteggere siti industriali strategici – posti dove il rischio non viene da un’arma, ma da ciò che respiri, da ciò che ti circonda ogni giorno.

Il percorso personale di Francesco

La storia di Francesco è il cuore pulsante del libro. È un ragazzo che fin da adolescente aveva in testa un sogno: indossare la divisa, difendere la patria. Ci credeva davvero. Ma quella passione si trasforma presto in un incubo. Quando arriva al Petrolchimico di Porto Marghera per il suo incarico, tutto cambia. La sua salute comincia a crollare, piano piano, giorno dopo giorno. L’autore, il Prof. Pietro Ratto, non lesina sui dettagli, turni massacranti, aria pesante carica di schifezze chimiche, un posto dove respirare diventa una sfida. È come se il nemico non fosse fuori, ma dentro, nell’aria stessa. E nessuno sembra fare abbastanza per proteggerlo visto l'assenza di misure protettive serie e nessuna tutela. Francesco si ritrova a combattere una battaglia che non aveva messo in conto, una lotta contro il suo stesso corpo che si spegne e una mente che cerca di reggere il colpo.

Poi c’è la missione “Domino”. Nome altisonante, ma la realtà è un’altra: sorvegliare un’area industriale, un lavoro ripetitivo, snervante, in un posto dove l’aria ti avvelena e le protezioni sono un optional. Non è l’eroismo dei film, è un lento logorio. E qui il libro punta il dito su chi decideva queste cose, su chi pensava che mandare ragazzi come Francesco lì, senza garanzie, fosse accettabile. Sembra quasi che proteggere gli impianti contasse più di chi ci metteva la faccia – e la salute.

Le testimonianze e le inchieste ufficiali

Ma il libro non si ferma a Francesco. Va oltre, scavando in qualcosa di più grande. Ci sono le inchieste, le testimonianze, i documenti ufficiali. È un viaggio dentro un sistema che traballa. Attraverso interviste e rapporti delle Commissioni parlamentari, si capisce che il problema non era solo suo, c’erano dubbi grossi su come venivano gestite vaccinazioni, esposizioni a sostanze tossiche, persino all’uranio impoverito. Le voci dei genitori di Francesco, dei suoi colleghi, arrivano dritte al cuore e parlano di paura, di rabbia, di un figlio o un amico che stava male e nessuno sapeva perché.

I rapporti ufficiali dipingono un quadro complicato. Da una parte, mancano controlli seri sulla salute dei militari; dall’altra ci sono burocrazie lente, silenzi sospetti, come se qualcuno volesse coprire qualcosa. L’autore racconta passo passo come nascono queste inchieste, con politici e medici che si rimpallano responsabilità, mentre la verità resta lì, sepolta sotto montagne di carte. Eppure è proprio questo caos a rendere il libro potente: dà voce a chi si è sentito solo, a chi ha urlato per farsi ascoltare.

La critica al sistema e la riflessione etica

Questo libro non è un romanzo, è qualcosa di altro dove si va al nocciolo della questione. Pietro Ratto non si limita a raccontare una storia triste e "usa" Francesco per aprire una finestra su un problema enorme. Parla di un sistema – militare, sanitario, industriale – dove la vita delle persone sembra valere meno dei soldi o della produzione. È una critica dura, ma non campata in aria. Ci sono esempi concreti dove si mette alla luce del sole le malattie legate a vaccini somministrati, all'esposizioni a schifezze chimiche, alle multinazionali e istituzioni che si stringono la mano mentre i lavoratori pagano il prezzo.

Il libro ti fa arrabbiare, ma ti fa anche pensare. Ti porta a chiederti se sie giusto che le cose funzionino così. I dettagli medici, i protocolli sbagliati, le protezioni che mancano – tutto è spiegato con chiarezza, senza giri di parole. Non è solo denuncia ma c’è la speranza che qualcosa possa cambiare, che si possa imparare da questi errori. È un pugno nello stomaco, sì, ma anche un invito a non mollare.

La dimensione umana e la resilienza

Nonostante tutto il buio, c’è luce in questa storia. Francesco non è solo una vittima ma è un ragazzo che lotta, che non si arrende. La sua forza, anche quando il corpo cede, è contagiosa. Il libro bilancia bene i fatti duri con i momenti più intimi passando dalle lettere dei genitori elle chiacchiere con i compagni, fino ad arrivare ai giorni in cui Francesco si sentiva crollare ma tirava avanti lo stesso. Non è un numero, è una persona vera, con sogni spezzati e una dignità che nessuno gli ha tolto.

E poi c’è la solidarietà, i colleghi che lo sostengono, la famiglia che non molla, chi si batte per far sentire la sua voce. È un messaggio forte anche quando tutto va storto e c’è chi combatte per cambiare le cose. In un mondo dove fidarsi delle istituzioni è difficile, questa storia ti ricorda che la forza sta nelle persone.

Il libro non resta fermo su Francesco. Si allarga, guarda al Petrolchimico di Porto Marghera come a uno specchio di problemi più grandi. Parla di politiche industriali che avvelenano, di controlli che non ci sono, di accordi tra potenti che lasciano i più deboli a terra. Le inchieste parlamentari sono un pezzo grosso della storia e mostrano come, anno dopo anno, si sia provato a fare luce su queste schifezze, anche se spesso senza grandi risultati.

L’ambiente è un altro protagonista. L’aria sporca, le sostanze tossiche, i danni che restano per decenni – tutto urla che salute e natura vanno insieme. È un grido d’allarme che non ti lascia solo con i fatti, ti spinge a chiederti cosa possiamo fare.

Quello che colpisce maggiormente in questo libro, di cui abbiamo divorato ogni singola pagina, è la quantità di voci raccolte: genitori, colleghi, medici, funzionari. È un coro che dà spessore alla storia. Il Prof. Ratto non si inventa niente, mette insieme pezzi veri – interviste, deposizioni, carte ufficiali – e li trasforma in qualcosa che ti prende. È giornalismo, sì, ma con anima. Ti fa sentire il peso di chi è stato zittito e la fatica di chi ha provato a parlare.

La stampa qui diventa un’arma che non solo racconta, ma scuote. In un’epoca di notizie false o nascoste, questo libro è un atto di coraggio e questa parola non la usiamo spesso. Vuole che la verità resti viva, che non si dimentichi chi ha sofferto.

Non è solo un elenco di cose brutte. Il libro ti sfida: ok, questo è successo, e ora? È un invito a fare meglio, a pretendere controlli veri, tutele reali. Non si ferma alla rabbia, guarda avanti. Vuole essere un pezzo di un puzzle più grande, qualcosa che svegli le coscienze e spinga a cambiare le regole del gioco.

Corvelva Staff


Corvelva
Corvelva da anni si impegniamo a promuovere la libertà di scelta in ambito vaccinale, informando e supportando le famiglie attraverso una rete di informazioni trasparenti e basate su dati scientifici. Sul nostro sito troverete studi, articoli e documenti aggiornati sul vaccini e salute