Ma da dove è arrivato questo maledetto Sars-Cov2? The Lancet e Nature riportano che l’infezione ha cominciato a diffondersi nella prima metà di dicembre 2019 con 41 casi di polmonite con causa non chiara nella città di Wuhan, capitale della provincia dello Hubei in Cina. Sempre secondo queste fonti, il primo caso risale al primo dicembre.
Si era detto che probabilmente, visti gli usi di macellazione e di vendita di diversi animali in questi tipici mercati cinesi, come era avvenuto per il coronavirus della Sars, anche per questo nuovo virus l’origine fosse stata un mercato “umido” (mercati dove si vende e si macella ogni tipo di animale domestico e selvatico) della città di Wuhan. Purtuttavia si è pre- sto accertato che il primo caso registrato fosse una persona
che non si era recata al mer- cato ittico di Wuhan. “La comparsa dei sintomi nel pri- mo paziente identificato risale al primo dicembre 2019”, si legge su The Lancet: “Nessuno dei suoi familiari ha sviluppato febbre né altri sintomi respiratori”. Al momento, inoltre, “non ci sono legami epidemiologici fra il primo paziente e gli altri casi”. A complicare il quadro, i risultati di studi effettuati sui primi 41 casi esaminati dal gruppo di ricerca cinese guidato da Chaolin Huang dell’ospedale Jin Yintan di Wuhan: 27 soggetti (pari al 66%) erano stati al mercato a partire dal 10 dicembre, gli altri no.
Allora, da dove è arrivato (da solo o accompagnato) questo nuovo coronavirus? Dietro l’angolo l’ipotesi del complotto che ha anche assunto un profilo ufficiale. È proprio un funzionario governativo cinese ad accusare gli americani di averlo introdotto (involontariamente) durante i Giochi internazionali dei militari tenutisi a Wuhan nel novembre 2019.
Virus naturale o costruito in laboratorio? Un paper ha evidenziato strane evidenze di inserti in coronavirus di proteine di Hiv: Uncanny similarity of unique inserts in the 2019 – nCoV spike protein to HIV-1 gp120 del Kusuma School of Biological Sciences, University of Delhi, India. La ricerca è stata stranamente ritirata due giorni dopo la pubblicazione. Molto più successo ha invece avuto una recente pubblicazione su Nature del 17 marzo, “The proximal origin of Sars-Cov2” – The Scripps Research Institute, La Jolla, Ca, Usa – che assicura, senza ombra di dubbio, che si tratti di virus naturale. Comunque la si voglia pensare, non esiste una proprietà transitiva che affermi virus naturale = virus non diffuso volontariamente o scappato dal laboratorio. Nessuno può pretendere né mai saprà la verità.
MARIA RITA GISMONDO direttore microbiologia clinica e virologia del “Sacco”, Milano