Dal 2011 ad oggi, l’Unione europea h approvato l’uso di oltre 100 pesticidi, dando loro in genere licenze di 10 anni, senza testarne l’impatto sul sistema ormonale umano, nonostante l’obbligo di farlo. E’ quanto ha messo in evidenza l’ultimo rapporto di Pan-Europe che ha preso in esame 33 pesticidi approvati dall’Ue scoprendo che 31 hanno ottenuto una licenza senza alcun test scientifico per verificare se hanno causato danni al sistema endocrino umano ( qui il report con tutti i pesticidi presi in considerazione). Le nostre analisi hanno riscontrato la presenza di alcuni di essi in altrettanti prodotti.
Ad esempio il Difenoconazole, il Fluopyram e il Methoxyfenozide sono stati trovati su alcuni campioni di pomodori freschi mentre il Trifloxystrobin sulle zucchine. Tra i pesticidi autorizzati dall’Ue senza la verifica sul loro potenziale di interferente endocrino c’è anche il Clorpirifos, da qualche giorno messo al bando dall’unione europea (e che noi abbiamo trovato su uva e in alcuni campioni di birra), il controverso Glifosato e il Bentazone che è compreso tra i pesticidi che la Coop ha messo al bando dalle proprie produzioni.
Dal 2009 l’Unione europea è l’unico mercato al mondo che vieta i pesticidi che causano l’interruzione del sistema endocrino (regolamento sui pesticidi 2009, entrato in vigore nel 2011). Questi prodotti chimici (i cosiddetti ED), che interferiscono con il sistema ormonale, possono causare una vasta gamma di malattie tra cui il carcinoma mammario e quello prostatico, diabete e possono avere gravi effetti sullo sviluppo del sistema nervoso bambini. In effetti, la ricerca scientifica ha dimostrato che gli esseri umani sono particolarmente sensibili alle sostanze che alterano il sistema endocrino durante le prime fasi della vita, rendendo le donne in gravidanza, i neonati e i bambini le più vulnerabili.
Da quando il regolamento è stato approvato nel 2009, i pesticidi che alterano il sistema endocrino sono stati vietati nell’Ue. Nel 2012 l’Ocse ha concordato una serie di test scientifici che l’Ue avrebbe dovuto utilizzare. Inoltre, nel giugno 2018, l’Ue ha adottato nuovi orientamenti che stabiliscono esplicitamente tutte le informazioni necessarie per consentire alla Commissione di giungere a un giudizio sul fatto che un pesticida sia un interferente endocrino o se sia sicuro da usare.
Il nuovo rapporto di Pesticide Action Network Europe (PAN) mostra che nella stragrande maggioranza dei casi esaminati, la Commissione ha ignorato queste regole. Invece di testare i pesticidi come richiesto, l’esecutivo europeo ha semplicemente chiesto ai produttori di fornire “informazioni” sul loro pesticida. In 12 dei casi esaminati, le aziende hanno affermato di poter fornire queste prove solo in un secondo momento e comunque dopo l’autorizzazione mentre in 10 casi, i produttori non si sono nemmeno preoccupati di presentare le informazioni richieste, per non parlare dei test specifici per l’ED. Tuttavia il loro pesticida ha concluso l’iter di approvazione in maniera positiva.