Questo articolo vuole cercare di collocare l'azienda farmaceutica AstraZeneca nel suo contesto legale/giudiziario e in maniera più ampia anche morale. La necessità deriva ovviamente dalle recenti notizie che proprio AstraZeneca si sta occupando della produzione del vaccino Covid-19 che, va ricordato, è ancora in fase di sperimentazione e di cui gli esisti dei test sono per molti aspetti dubbi.
Vi diciamo subito che non è un articolo corto, anzi, ma non è colpa nostra se anche AstraZeneca ha costellato la sua lunga vita all'insegna di scandali e condanne. Partiremo elencandovi le principali controversie, le condanne ed i patteggiamenti più emblematici di cui abbiamo però fonti per la maggior parte giornalistiche. Già questo avrebbe potuto bastare per collocarla nella costellazione delle imprese del farmaceutico, ma abbiamo preferito approfondire e nella seconda perta invece vi elencheremo le condanne ed i patteggiamenti, questa volta con link alle sentenze, avvenute negli Stati Uniti dal 2000. Questa seconda parte sarà più precisa ma meno "emotiva", nel senso che possiamo dirvi con precisione le cifre sborsate da AstraZeneca poiché se è vero che non esiste un database delle "condanne delle Big Pharma", spesso il Governo Federale americano e gli enti controllori che sanzionano gli illeciti, pubblicano in chiaro le sentenze stesse o perlomento le motivazioni mediante comunicati stampa ufficiali.
Va ricordato che ogni qualvolta che leggerete "uso off-label" di prodotti farmaceutici, per ogni violazione di grave entità, dietro ci sono morti e danneggiati. Queste aziende vivono per uno scopo unico, il profitto.
Una cosa è importante: nessuna di queste aziende avrebbe potuto compiere questi abusi se non avesse avuto la connivenza di medici e scienziati. La scienza e la medicina salvano milioni di vite ma ne uccidono tante altre per il solo scopo di creare profitto. Sappiamo che è grave questa affermazione ma è proprio una parte della scienza e della medicina che hanno distrutto, forse irrimediabilmente, il rapporto fiduciario tra cittadini e medici.
Controversie e condanne
Caso Seroquel
La casa farmaceutica AstraZeneca ha concordato il pagamento di 520 milioni di dollari per chiudere le indagini federali riguardanti le pratiche di marketing relative al proprio medicinale Seroquel, indicato per la schizofrenia. Questo fa di AstraZeneca la quarta grande compagnia farmaceutica che, negli ultimi tre anni, ammette le accuse federali di marketing illegale di farmaci antipsicotici. La compagnia è stata accusata di aver fuorviato medici e pazienti enfatizzando la ricerca favorevole al medicinale senza rivelare in maniera appropriata altri studi relativi al fatto che il Seroquel aumenta il rischio di diabete.
Il New York Times riporta: “AstraZeneca sta tutt’ora affrontando oltre 25000 cause civili da parte di pazienti che contestano il fatto di non aver reso pubblici i rischi del medicinale”.
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Caso Nexium
Il 16 agosto 2007, Marcia Angell, ex redattore capo del New England Journal of Medicine e docente di medicina sociale presso la Facoltà di Medicina di Harvard, presenta in un'intervista su Stern, un settimanale di lingua tedesca, una denunzia secondo la quale gli scienziati di AstraZeneca avevano falsificato la loro ricerca sull'efficienza del farmaco Esomeprazolo: «Invece di usare dosi presumibilmente comparabili [di ogni medicina], gli scienziati della società utilizzati Nexium in dosaggi più alti. Hanno confrontato i 20 ei 40 mg Nexium con 20mgPrilosec . Con le carte essendo stati contrassegnati in questo modo, Nexium sembrava un miglioramento, che però era solo un piccolo e mostrato in solo due dei tre studi.
Il Nexium (esomeprazolo) secondo gli autori è "in cima alla lista" dei farmaci che sono commercializzati dalle aziende farmaceutiche direttamente ai medici, che ricevono doni in denaro e/o beni quando prescrivono il farmaco in questione. Questo comportamento della AstraZenenca, ha comportato per il sistema sanitario pubblico tedesco un supplemento di spesa di 139,50 milioni di dollari rispetto all'utilizzo del "vecchio" omeprazolo che aveva il brevetto scaduto.[8]
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Molestie sessuali Corporate
Il 13 maggio 1996, il giornale Business Week denunzia casi di molestie sessuali su 79 donne a carico di tre dirigenti di Astra negli USA, tra cui il CEO Lars Bildman.
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Caso dell'ex CEO Lars Bildman
Lars Bildman CEO negli USA, fino al giugno 1996, è stato accusato di evasione fiscale per oltre 1 milione di dollari, questi aveva sottratto fondi aziendali e nascosto le sue azioni ai dirigenti aziendali, oltre ad accuse di molestie sessuali fatte a dipendenti donne di Astra. La società Astra negli USA ha patteggiato di 9,8 milioni di $ per chiudere la causa per molestie sessuali.
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Caso Farmatruffa
Nel 2007, implicata assieme ad altre aziende farmaceutiche nel caso «farmatruffa», la società dovette patteggiare per 900 mila euro da versare al Sistema Sanitario Nazionale. I propri informatori avrebbero convinto diversi medici a fare ricette false, alcune intestate anche a pazienti morti.
In primo grado, il 14 ottobre 2010, i giudici avevano inflitto 78 condanne tra i 7 anni e i 6 mesi di reclusione e il pagamento del risarcimento danni alle costituite parti civili, tra cui Regione Puglia, Ordine dei Medici e dei Farmacisti, Asl di Bari, Lecce e Brindisi. Secondo l'accusa, capi area e informatori scientifici di case farmaceutiche, medici di base e farmacisti, attraverso false ricette, avrebbero intascato i soldi dei rimborsi per farmaci costati anche 400 euro a confezione che poi sarebbero finiti nella spazzatura. L'unico ente ad aver ottenuto una provvisionale immediatamente esecutiva per un importo superiore ai 600 mila euro era stata la Regione Puglia che, nell'ambito del procedimento sulla responsabilita' giuridica delle societa' farmaceutiche, aveva ottenuto anche un risarcimento pari a 3,2 milioni di euro (acquisiti al bilancio regionale). Con la sentenza di secondo grado che dichiarava le prescrizioni revocando tutte le provvisionali concesse dai giudici del primo grado, l'Avvocatura regionale e l'Area Politiche per la Salute stanno ora verificando la possibilita' di intraprendere eventuali nuove azioni di risarcimento, non prima - fanno sapere fonti regionali - di aver consultando la Procura Regionale della Corte dei Conti ''che, per quanto consta, ha gia' avviato e sta avviando autonome azioni di danni, per evitare duplicazioni di richieste risarcitorie''.
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Ombre sul Nobel della Medicina "Premio pilotato" 2008
L’azienda farmaceutica AstraZeneca, che ha il suo quartier generale a Londra, avrebbe forse influenzato l’assegnazione dell’ultimo premio alla medicina – tributato a Harald zur Hausen per i suoi studi sul papilloma virus (Hpv). Due figure chiave della commissione di selezione hanno infatti forti legami con la casa farmaceutica. Che, guarda caso, ha forti interessi nella produzione del vaccino contro l’Hpv.Ma c’è di più. La compagnia farmaceutica – scrive il «Times» di Londra – finanzia direttamente sia il sito web della fondazione Nobel che la controllata Nobel Media. Quanto valga questo contratto di sponsorizzazione non si sa: né la fondazione, né l’AstraZeneca hanno voluto rivelarlo. Ma si crede che la cifra sia nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari. Un rapporto, quello tra la casa farmaceutica e la fondazione Nobel, di natura quanto meno impropria. Che, stando a quanto rivelato dal quotidiano britannico, ha suscitato non poche ansie ad alcuni membri della fondazione stessa. In ballo, dicono, c’è la rispettabilità dell’intera organizzazione.
Il pm svedese incaricato dell’indagine ha poi rincarato la dose. E ha lanciato un’inchiesta parallela, sempre per corruzione: si è infatti scoperto che molti commissari si sono recati in Cina – a spese del governo cinese – per spiegare i criteri di selezione. «Ho preso l’iniziativa per accertare se ci sono gli estremi o meno di un’indagine - ha spiegato al «Times» van der Kwast -. Così ho chiesto al pm di turno di occuparsene». Un portavoce della compagnia farmaceutica ha però negato con decisione ogni malversazione. «Noi – ha spiegato il portavoce – non abbiamo nessun potere d’influenza sulla commissione che decide i vincitori del premio Nobel né aspiriamo ad averne». «Il coinvolgimento di Bo Angelin con la fondazione – ha proseguito – è del tutto indipendente dal ruolo da lui ricoperto nell’azienda. Bertil Fredholm, invece, è un esperto conosciuto. Ha svolto per noi dei lavori nel 2006 come d’altra parte ci capita di avere a che fare con alter persone che hanno esperienza nel loro campo. La nostra relazione non è andata oltre».
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Disputa fiscale in UK
La società farmaceutica ha accettato di pagare 505 milioni di sterline in un caso che coinvolge il complesso sistema di contabilità fiscale interaziendale noto come prezzi di trasferimento, che consente alle società di registrare i profitti da una controllata in un'area ad alta fiscalità a una in una giurisdizione a bassa fiscalità , riducendo al minimo i pagamenti fiscali. Tuttavia, le autorità stanno sempre più riducendo i prezzi di trasferimento nell'ambito di un'offensiva internazionale contro l'elusione fiscale che ha il sostegno del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
AstraZeneca ha dichiarato che realizza oltre il 70% dei suoi profitti all'estero e paga le tasse necessarie all'estero. Tuttavia, la divisione americana di AstraZeneca è stata nominata nel 2004 come una delle 30 società coinvolte in un piano di elusione fiscale venduto dalla società statunitense KPMG. Si stima che il regime sia costato alle autorità fiscali statunitensi, che lo hanno definito "abusivo", con entrate perse di quasi 1 miliardo di sterline.
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Caso Marvecs Italia
I pm di Milano Gaetano Ruta e Luigi Orsi hanno chiesto il rinvio a giudizio per 23 persone, tra cui anche manager e consiglieri o ex consiglieri di amministrazione delle divisioni italiane delle multinazionali del settore farmaceutico Pfizer e Astrazeneca, tutti accusati di concorso in bancarotta fraudolenta.
L'inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Milano, era stata chiusa nei mesi scorsi e avrebbe accertato che una società operante nel settore della commercializzazione di prodotti farmaceutici, la Marvecspharma Service srl (fallita nel gennaio 2011), dopo aver incrementato la propria forza lavoro per effetto di alcune cessioni di rami d'azienda da parte delle multinazionali del farmaco, Pfizer e Astrazeneca, e ricevuto a titolo di avviamento negativo somme superiori a cento milioni di euro, ha omesso di versare nel fondo chiuso di categoria dei dipendenti 'Informatori Scientifici del Farmaco' le relative quote di Tfr e le ritenute operate a titolo di sostituto di imposta, per importi superiori a 12 milioni di euro. La società, sempre secondo l'accusa, avrebbe inoltre acquistato partecipazioni in società collegate per diverse decine di milioni di euro e pagato consulenze di dubbia natura ed effettività, chiudendo i vari esercizi sempre in perdita, fino al fallimento.
La richiesta di processo riguarda Nicola Danzo e Francesco Danzo, arrestati nel luglio del 2011 e a cui erano ricollegabili la Marvecspharma Service srl e la Ellenerre srl, e una serie di manager o ex manager della Pfizer Italia (Per Oluf Olsen, Francesco De Pari, Marco Pacini, Martin Thomas, Maria Pia Ruffilli, Soren Celinder e Silvio Mandelli) e di Astrazeneca spa (Hans Sijbesma, Fausto Massimino e Luigi Felice La Corte).
Secondo l'accusa, i manager delle due multinazionali e di altre due società, Pharmacia Italia e Simesa, in concorso con i responsabili della Marvecspharma Service srl, avrebbero dissipato ''il patrimonio sociale'' e causato ''il fallimento'' di quest'ultima società, attraverso operazioni ''dolose'', in particolare con cessione di rami d'azienda. Una serie di acquisizioni che, secondo i pm, avrebbero gravato la società ''fallita di oneri debitori verso i lavoratori e gli enti previdenziali per importi che superavano la sua capacità patrimoniale''. L'udienza preliminare dovrebbe essere fissata per marzo. (ANSA).
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Caso antitrust Italia
Il presidente dell'commissione antitrust italiana nel giugno 2013 nella consueta relazione annuale presentata al parlamento, stigmatizza il comportamento dominante di alcune multinazionali farmaceutiche tra cui l'AstraZeneca, sottolineando il comportamento della stessa. La relazione ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale Generale nel caso AstraZeneca e, di conseguenza, la correttezza dell’iniziale decisione della Commissione (le decisioni di Corte di Giustizia, Tribunale Generale e Commissione sono disponibili rispettivamente qui, qui e qui). «La Commissione (AGCM N.d.T.) ha richiamato l’attenzione sui pregiudizi alla concorrenza che si possono instaurare in questo mercato attraverso il regulatory gaming, prima con un’indagine conoscitiva e poi con la decisione sul caso AstraZeneca, in cui è venuto in rilievo proprio l’abuso di posizione dominante di un’impresa che sfruttava le pieghe della regolazione per mantenere abusivamente una posizione di esclusiva. La decisione è stata confermata dalla Corte di Giustizia nel dicembre 2012.»
Oltre che per l’ammontare della sanzione (ben 53 milioni di Euro), il caso AstraZeneca è di estremo interesse per aver definitivamente confermato alcuni obblighi che gravano su tutte le imprese in posizione dominante che si interfacciano con gli uffici brevetti. Come noto, la condotta di AstraZeneca ritenuta abusiva era consistita nell’aver comunicato ad alcuni uffici brevetti nazionali, come data corrispondente a quella della prima autorizzazione all’immissione in commercio nel territorio europeo, una data successiva a quella della prima autorizzazione all’immissione in commercio ottenuta in Francia per il farmaco in questione (ossia il Losec, il farmaco branded di AstraZeneca a base di omeprazolo). Tale comunicazione non era stata rettificata neppure successivamente, nonostante AstraZeneca avesse ricevuto richieste di chiarimenti da parte di alcuni uffici brevetti. Su tali basi AstraZeneca aveva quindi ottenuto certificati complementari di protezione per l’omeprazolo che – come ritenuto dalla Commissione – i competenti uffici brevetti non avrebbero rilasciato se avessero saputo dell’esistenza della precedente autorizzazione all’immissione in commercio francese
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Top 5 dei reati preferiti da AstraZeneca negli Stati Uniti d'America
Rispetto ad altre aziende farmaceutiche che usano spesso società satelliti, di fatto delle lorro contollate, su 21 casi rapportabili ad AstraZeneca, solo un caso risulta di una sua controllata. Ricordiamo che le cifre che vedrete vanno rapportate ad un fatturato di 24,38 miliardi di dollari nel solo 2019 mentre le condanne sono dal 2000 al 2018. Si potrebbe tranquillamente dire che non hanno intaccato in nessun modo la liquidità aziendale o, detto più terra terra, violare la legge paga.
Top 5 dei reati preferiti da AstraZeneca |
Totale pagato | Condanne |
Reati connessi alla sanità | $ 594.000.000 |
4 |
Reati relativi a contratti governativi | $ 543.241.159 |
12 |
Reati relativi alla concorrenza | $ 5.522.000 | 1 |
Reati connessi alla tutela dei consumatori | $ 5.391.000 | 1 |
Reati connessi all'occupazione |
$ 600.000 | 2 |
Top 15 delle condanne inferte ad AstraZeneca negli Stati Uniti d'America
NOTA: Il False Claims Act da noi non esiste così strutturato, è chiamato anche "Legge di Lincoln" ed è una legge federale americana che impone la responsabilità a persone e società che truffano i programmi governativi. È lo strumento principale del contenzioso del governo federale nella lotta alle frodi contro il governo.
#1 - $ 520.000.000
27 aprile 2010 - Promozione off-label o non approvata di prodotti medici
AstraZeneca LP e AstraZeneca Pharmaceuticals LP pagheranno 520 milioni di dollari per risolvere le accuse secondo cui AstraZeneca ha commercializzato illegalmente il farmaco antipsicotico Seroquel per usi non approvati come sicuri ed efficaci dalla Food and Drug Administration (FDA), i Dipartimenti di giustizia e salute e servizi umani 'Ha annunciato oggi il Team di azione antifrode per l'assistenza sanitaria (HEAT). Tali usi non approvati sono anche noti come usi "off-label" perché non sono inclusi nell'etichetta del prodotto approvato dalla FDA del farmaco. Gli Stati Uniti affermano che AstraZeneca ha commercializzato illegalmente Seroquel per usi mai approvati dalla FDA. In particolare, tra gennaio 2001 e dicembre 2006, AstraZeneca ha promosso Seroquel a psichiatri e altri medici per determinati usi che non sono stati approvati dalla FDA come sicuri ed efficaci (tra cui aggressività, morbo di Alzheimer, gestione della rabbia, ansia, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, mantenimento bipolare , demenza, depressione, disturbo dell'umore, disturbo post traumatico da stress e insonnia). Questi usi non approvati non erano indicazioni accettate dal punto di vista medico per le quali gli Stati Uniti e i programmi statali Medicaid fornivano copertura per Seroquel. AstraZeneca ha promosso gli usi non approvati influenzando indebitamente gli informatori scientifici nei programmi di educazione medica sponsorizzati dall'azienda. La società ha anche incaricato i medici di offrire programmi promozionali su usi non approvati per Seroquel e di condurre studi sugli usi non approvati di Seroquel. Inoltre, la società ha reclutato medici per servire come autori di articoli scritti da società di letteratura medica e su studi che i medici in questione non hanno condotto. AstraZeneca ha quindi utilizzato quegli studi e articoli come base per messaggi promozionali sugli usi non approvati di Seroquel.
#2 - $ 354.900.000
20 giugno 2003 - False Claims Act
AstraZeneca Pharmaceuticals LP si è dichiarata colpevole presso il tribunale distrettuale federale di Wilmington, nel Delaware, e ha accettato di pagare 354,9 milioni di dollari per risolvere accuse penali e responsabilità civili in relazione ai suoi prezzi dei farmaci e alle pratiche di marketing relative a Zoladex, un farmaco utilizzato principalmente per il trattamento del cancro alla prostata. AstraZeneca ha accettato di pagare un'ammenda penale di 63,9 milioni di dollari come parte del dichiarato colpevole di aver cospirato per violare la Prescription Drug Marketing Act causando la presentazione di richieste di pagamento per la prescrizione di Zoladex che era stata fornita come campione gratuito agli urologi. AstraZeneca ha accettato di estinguere le proprie responsabilità civili federali in materia di False Claim Act e di pagare 266,1 milioni di dollari al governo degli Stati Uniti per risolvere le accuse che hanno causato la presentazione di richieste false e fraudolente al Medicare; altri $ 24,9 milioni dovevano essere pagati agli stati per risolvere richieste simili riguardo a Medicaid.
#3 - $ 110.000.000
7 agosto 2018 - Reati relativi a contratti governativi
AstraZeneca ha accettato di pagare $ 110 milioni allo stato del Texas per risolvere le controversie sostenendo che la società ha commercializzato in modo falso e fuorviante due dei suoi farmaci in violazione del Texas Medicaid Fraud Prevention Act.
#4 - $ 46.500.000
6 luglio 2015 - False Claims Act
AstraZeneca LP ha accettato di pagare gli Stati Uniti e gli Stati partecipanti per un totale di 46,5 milioni di dollari, oltre agli interessi, per risolvere le accuse secondo cui gli sconti consapevolmente sottopagati dovuti nell'ambito del Programma di sconti sui farmaci di Medicaid.
#5 - $ 14.700.000
15 ottobre 2009 - False Claims Act
AstraZeneca è stato dichiarato colpevole da una giuria di frode Kentucky Medicaid dichiarando prezzi all'ingrosso medi gonfiati dei suoi farmaci e gli è stato ordinato di pagare $ 14,7 milioni.
#6 - $ 7.900.000
11 febbraio 2015 - Reati relativi a contratti governativi
#7 - $ 5.522.000
30 agosto 2016 - Reati connessi alla concorrenza
Per almeno il 2010, AZN non è riuscito a ideare e mantenere un sistema sufficiente di controlli contabili interni relativi alle interazioni delle sue filiali in Cina e Russia con funzionari governativi, la maggior parte dei quali erano fornitori di assistenza sanitaria ("HCP"), presso lo stato-entità possedute e controllate dallo stato in Cina e Russia. Il personale addetto alle vendite e al marketing, insieme a diversi livelli di gestione presso le due filiali AZN, ha progettato e autorizzato diversi schemi per effettuare pagamenti impropri di regali, supporto per conferenze, viaggi, contanti e altri benefici agli operatori sanitari per premiare o influenzare i loro acquisti di prodotti farmaceutici AZN. Inoltre, i dipendenti della consociata cinese hanno effettuato pagamenti in contanti a funzionari locali per ridurre o evitare multe imposte alla consociata cinese. AZN ha registrato erroneamente tutti i pagamenti impropri da parte delle sue filiali in Cina e Russia come spese commerciali in buona fede nel suo bilancio consolidato.
#8 - $ 5.500.000
7 febbraio 2013 - Promozione off-label o non approvata di prodotti medici
Il procuratore generale Jack Conway e i suoi uffici di controllo delle frodi e degli abusi di Medicaid e la protezione dei consumatori hanno annunciato oggi un accordo da $ 5,5 milioni con AstraZeneca Pharmaceuticals LP per risolvere le accuse di commercializzazione off-label del farmaco antipsicotico atipico Seroquel. AstraZeneca, con sede a Londra, in Inghilterra, è un produttore farmaceutico globale che opera in oltre 100 paesi. AstraZeneca ha promosso illegalmente gli usi off-label di Seroquel in bambini e adolescenti ben prima di stabilire che il farmaco non era sicuro o efficace per qualsiasi uso da parte di coloro che invecchiano. AstraZeneca ha anche promosso Seroquel per usi off-label per gli anziani, senza stabilirne la sicurezza o l'efficacia per le persone anziane.
#9 - $ 5.391.000
27 gennaio 2010 - Violazione della protezione del consumatore
A seguito di un precedente verdetto di colpevolezza al processo, AstraZeneca è stata condannata a pagare $ 5,3 milioni in sanzioni civili per le violazioni del Kentucky Consumer Protection Act per aver dichiarato erroneamente il prezzo all'ingrosso medio delle sue droghe.
#10 - $ 3.333.333
6 ottobre 2010 - False Claims Act
AstraZeneca, GlaxoSmithKline e Novartis hanno concordato di pagare $ 10 milioni come parte di una serie di insediamenti tra le case farmaceutiche e le Hawaii con accuse di aver pubblicato prezzi gonfiati per i farmaci e quindi aumentato i costi di Medicaid. L'annuncio non specificava come tale importo sarebbe stato suddiviso tra le tre società. Qui supponiamo che sia stato diviso equamente tra loro.
#11 - $ 2.600.000
6 ottobre 2010 - False Claims Act
AstraZeneca ha accettato di pagare $ 2,6 milioni per la risoluzione di controversie multistato sostenendo che ha violato il False Claims Act non riuscendo a pagare sconti adeguati per i farmaci pagati da Medicaid. Anche coinvolto nell'insediamento fu il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che fece il suo annuncio
#12 - $ 2.500.000
11 agosto 2011 - False Claims Act
AstraZeneca Pharmaceuticals LP e AstraZeneca LP hanno concordato di pagare $ 2,5 milioni nella risoluzione delle accuse che hanno riportato in modo errato il prezzo all'ingrosso medio dei loro farmaci.
#13 - $ 807.826
11 agosto 2011 - False Claims Act
AstraZeneca ha accettato di pagare $ 807.826 per risolvere le accuse che ha sovraccaricato Medicaid per il farmaco Zoladex non includendo promozioni, beni gratuiti, sconti, sconti e altre riduzioni di prezzo nel prezzo pagato dal Programma Medicaid della Florida. Il procuratore generale Charlie Crist ha dichiarato che "Non lasceremo che i nostri cittadini vengano ripuliti da aziende che imbrogliano i programmi finanziati dai contribuenti... Questo caso riguarda l'avidità e il vantaggio di coloro che non hanno scelta nei farmaci che acquistano".
#14 - $ 350.000
28 marzo 2008 - Discriminazione sul lavoro
Caso n. 06-022564-CL. Essendo la causa tra un privato cittadino e AstraZeneca, sappiamo solo di un generico "discriminazione sul lavoro in base all'età".
#15 - $ 250.000
6 giugno 2011 - Discriminazione sul lavoro
AstraZeneca ha accettato di pagare $ 250.000 a 124 donne che sono state oggetto di discriminazioni mentre lavoravano al Philadelphia Business Center della società. L'azione ha risolto una causa intentata dal Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti nel maggio 2010 sostenendo che la società ha discriminato le donne, specialiste delle vendite, pagandole stipendi che erano, in media, $ 1.700 in meno rispetto ai loro colleghi maschi.