Conflitto di Interessi

Il paladino anti-omeopatia a processo per una presunta frode sui farmaci allopatici insieme a Novartis e Bayer

Il paladino anti-omeopatia a processo per una presunta frode sui farmaci allopatici insieme a Novartis e Bayer

A novembre 2019 l'imprenditore Nicola Bedin, patron del Gruppo Ospedaliero San Donato[1] fino al 2017, il più grande gruppo sanitario privato italiano con 19 ospedali, esordiva dicendo:

«L’omeopatia non è una cura, va bandita da cliniche e ospedali... Dobbiamo tutelare le persone malate».

La campagna dell’imprenditore Bedin trovò il plauso di 57 ospedali e ambulatori che si schierarono per dire no alle cure omeopatiche.[2] Alcuni di voi potranno essere d'accordo e altri invece potranno in disaccordo ma non è questo il punto a nostro avviso. Il vero punto è che viviamo in quel bel paese dove troppo spesso il conflitto di interessi regna sovrano, dove l’imprenditoria, la politica e malaffare convivono nello stesso stagno melmoso e dove dietro a pareri personali su qualsivoglia tema, pure l’omeopatia, a volte si possono celare interessi diversi.

Oggi, a distanza di oltre due anni dalle dichiarazioni di Bedin, scopriamo che cinque ospedali del Gruppo San Donato hanno patteggiato una pena pecuniaria di 200 mila euro ciascuno, mentre otto persone, tra cui il paladino anti-omeopatia Nicola Bedin e le multinazionali Novartis e Bayer sono state invece mandate a processo [3] con l'accusa di aver gestito un programma per truffare il servizio sanitario pubblico regionale in Lombardia.

Secondo gli inquirenti la truffa era piuttosto semplice: nove ospedali del Gruppo San Donato acquistavano a prezzi maggiorati tonnellate di farmaci direttamente dalle case farmaceutiche, le società poi praticavano degli sconti dal 2 al 20% al GSD, il quale però, quando rendicontava le spese a Regione Lombardia per avere i rimborsi, “dimenticava” quegli sconti. Così i farmaci venivano rimborsati a prezzo pieno.

Si legge in un’intercettazione di due manager:

«Gli facciamo l’offerta a sconto legge. Giustamente tu mi dirai: ma scusa, ma perché questo un farmaco che sul mercato va, non so, a 10 euro, questo lo compra a 300 euro? Che è, scimunito questo? Invece quello è un furbacchione… cioè hanno messo in piedi veramente un’industria…»,

Non solo, secondo quanto scrivono i magistrati nell’ordinanza di perquisizione, come riportato dal Corriere della Sera [4], il gruppo faceva incetta di farmaci ben oltre la reale necessità sanitaria: «il numero di confezioni da acquistare viene ricollegato alla necessità di raggiungere gli obiettivi da cui dipendono le note di credito e non alle reali esigenze cliniche.

Si legge sempre in alcune intercettazioni, che l’esigenza di acquistare farmaci era tale da arrivare a stipare frigoriferi interi al solo fine di raggiungere il target prestabilito:

“per fortuna gli è arrivato l’altro frigorifero, li mette lì [i farmaci, ndr] e poi si vedrà”…»; ed «esplicita è la necessità di raggiungere a tutti i costi» il piano, «facendo le scorte e riempiendo i frigoriferi di farmaci (“fino a farlo scoppiare, ma bisogna portare a casa l’obiettivo”». 

Non siamo forcaioli giustizialisti, Bedin avrà modo di difendersi nelle sedi opportune, ma è interessante contestualizzare l’accaduto che, secondo gli inquirenti, vede al centro l’acquisto di enormi quantità di farmaci allopatici, così tanti da finire stipati nei frigoriferi, anche del San Raffaele dove Bedin era ad. Farmaci acquistati dalle case farmaceutiche compiacenti a un prezzo scontato in base ad accordi presi sottobanco, che il gruppo San Donato però si faceva rimborsare dalla Regione Lombardia a prezzo pieno. Rimborsi che hanno arrecato alle casse regionali danni per un totale di 22 milioni di euro e che il gruppo ospedaliero sta rimborsando. [5]

Ciò su cui noi poniamo l’attenzione non è tanto il fatto che un imprenditore abbia aderito una battaglia contro l’omeopatia, alla fine ognuno ha un proprio parere sul tema e il diritto di manifestarlo, ma il fatto stesso che il sito ed il progetto no-omeopatia[6] è creatura stessa di Bedin e mentre spingeva questa battaglia per bandire l’omeopatia, i frigoriferi dei suoi ospedali si riempivano di farmaci allopatici.

In aggiunta e non di secondaria importanza, ci domandiamo che credibilità possono avere le decine di strutture sanitarie che hanno aderito al progetto NO-OMEOPATIA...


Riferimenti

[1] https://www.grupposandonato.it/

[2] https://www.corriere.it/cronache/19_novembre_22/04-interni-t10tcorriere-web-sezioni-fe0728ac-0d5e-11ea-a4ca-70fa95996bd0.shtml

[3] https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/truffa-dei-farmaci-bayer-a-giudizio-con-otto-persone-1.6298906

[4] https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_dicembre_12/truffa-farmaci-riempi-frigoriferi-fino-farli-scoppiare-a2fe3f7a-1cbf-11ea-9d5e-8159245f62dc.shtml

[5] https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_giugno_30/truffe-farmaci-concluse-indagini-indagato-ex-ad-san-raffaele-e8105d3e-bad8-11ea-9e85-8f24b6c04102.shtml

[6] https://www.no-omeopatia.it/

Corvelva

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