L'Ulss22 del Veneto, nel 2003, ammetteva quanto segue, nero su bianco nel documento titolato "L'immunoprofilassi antitetanica - analisi della normativa ed indicazioni dalla letteratura scientifica".1
"L'attenzione è oggi puntata, alla luce di un'attenta valutazione rischi/benefici, sulla necessità o meno di eseguire i richiami ed eventualmente con quale cadenza. La letteratura internazionale sta infatti mettendo in luce che i soggetti che hanno eseguito i richiami decennali non sembrerebbero essere maggiormente protetti rispetto a coloro che hanno eseguito correttamente il solo ciclo primario di 3 dosi. (...) La letteratura consultata evidenzia il perdurare molto a lungo della protezione assicurata dal ciclo primario di base. Tale protezione non risulta tuttavia sempre correlata col titolo anticorpale: anzi anche a titoli anticorpali inferiori a 0,01 UI/ml (il cosiddetto livello protettivo) vi è evidenza di efficacia nei soggetti vaccinati"
Ma la parte forse più interessante è il paragrafo dedicato ai "casi inevitabili" che vi citiamo:
"Vi sono peraltro alcune rarissime segnalazioni di casi (...) occorsi in persone iperimmunizzate. Non sono chiari i motivi di questi fallimenti vaccinali (molte cose non ci sono chiare in effetti, ma nel dubbio vacciniamo a spiano); tra le ipotesi possibili vengono indicati un eccesso di concentrazione di tossina (? vaccini non controllati?), una differenziazione antigenica tra tossina tetanica e tossoide vaccinico (forse accentuata dal fatto che questo tossoide si rivela - ad esempio nelle nostre recenti analisi chimiche - indissolubilmente legato all'alluminio e come tale, legato, si presenta all'organismo in maniera decisamente diversa dalla tossina tetanica originale???) e un meccanismo di soppressione selettiva della risposta immunitaria (di nuovo, molte cose a quanto pare non ci sono chiare, che ne sappiamo di questa eventuale soppressione selettiva? che ne sappiamo, veramente, di come funziona il nostro sistema immunitario?)
Inoltre, leggiamo: REAZIONI AVVERSE:
"A fronte quindi di una buona protezione garantita dalle vaccinazioni, indipendentemente dall'aver o meno eseguito i richiami, sono pur noti gli svantaggi degli stessi (!!!), rappresentati dalla comparsa, seppur raramente, di reazioni avverse quali neuriti brachiali, sindromi di Guillan Barrè e gravi reazioni allergiche. Si precisa inoltre che la frequenza di eventi avversi alla vaccinazione è correlata anche al numero di dosi già somministrate. (!!!) La frequenza di tali rezioni, anche se molto bassa, non è probabilmente giustificabile a fronte degli scarsi o forse nulli benefici che l'esecuzione dei richiami decennali (figuriamoci più ravvicinati, ndr) comporta.
Alla luce di questo vanno pretese spiegazioni più che approfondite su come abbiano potuto autorizzare la somministrazioni di 6 dosi di antitetanica ai bambini di età <7 anni che debbono recuperare il piano vaccinale per ottemperare la legge 119/17 ma hanno già effettuato il ciclo base di sola antitetanica. Come? Con quali nuove evidenze (che siano evidenze) scientifiche?
Circolare del ministero sul recupero inadempienti (15 gennaio 2018):
"Soggetti già immunizzati per tetano - Vaccinare come da tabella 1 come se il soggetto non fosse vaccinato - È necessario ripetere la vaccinazione anti-tetanica perché non esistono formulazioni idonee senza la componente tetanica"
La circolare operativa del Veneto (mettere link) cita a tal proposito, per giustificare questa schedula maggiorata, un documento del cdc: https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00041645.htm
Circolare Veneta: cit. 3. Possono essere eseguite fino a 6 dosi di un qualsiasi vaccino contenente tossoide tetanico entro il compimento del settimo anno di età (https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00041645.htm); per questo in caso di due o tre dosi eseguite con il solo tossoide tetanico è possibile ricominciare un nuovo ciclo di immunizzazione primaria con un vaccino contenente tetano e difterite per recuperare la vaccinazione contro la difterite (presente solo in combinazione con il tetano);
Io però non trovo traccia di questo aspetto nel link CDC riportato. se qualcuno capisce a quale indicazione si rifanno ce lo segnali. Leggiamo invece:
Il tossoide tetano deve essere somministrato con tossoide difterico come Td ogni 10 anni. Se una dose viene somministrata prima come parte della gestione della ferita, il booster successivo non è necessario fino a 10 anni successivi. (Vedi Profilassi del tetano nella gestione delle ferite). I ripetitori più frequenti non sono indicati e possono comportare un aumento della frequenza e della gravità delle reazioni avverse. Un mezzo per garantire che le persone ricevano booster ogni 10 anni è quello di vaccinarli di routine a metà degli anni, ovvero 15 anni, 25 anni, 35 anni, ecc.
E anche in molti altri siti e link ufficiali di asl/ussl troviamo le stesse indicazioni che sconsigliano di ricominciare cicli daccapo e/o di effettuare richiami più ravvicinati! Per esempio:
"N.B. Il ciclo di tre dosi di base non va mai ricominciato anche se sono trascorsi 10-20-30 anni. L’iperimmunizzazione dovuta ad un uso improprio del vaccino, può portare all’insorgenza di reazioni generalizzate dovute alla formazione di immunocomplessi circolanti. In soggetti iperimmunizzati sono state descritte neuropatie periferiche in associazione con la vaccinazione antitetanica. (http://www.asl13.novara.it/intranet/Territorio/Dipartimen/SISP---Ser/Le-Vaccina/Profilassi-tetano.pdf)"
Come mai ai bambini che hanno già subito un ciclo primario di sola antitetanica, vengono propinati altri 3 inoculi contenenti richiamo antitetanico? Dov'è finito il rischio di iperimmunizzazione? Quali prove scientifiche vi sono dell'innocuità (improvvisa) di tale pratica? Di punto in bianco, siccome è stata fatta una legge che rende obbligatori altri vaccini per andare all'asilo, è lecito anche fare 6 inoculi in pochi anni?
Riferimenti: