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Corvelva Staff

Anticorpi contro la tossina tetanica nei lavoratori esposti a rischio

Il tetano è una malattia infettiva causata dal Clostridium tetani. In Ita- lia la vaccinazione contro il tetano è obbligatoria dal 1963 (legge 292/63) per i nuovi nati, per alcune categorie professionali e per gli sportivi affiliati al CONI. Dal 1938 è obbligatoria per i militari di leva, condizione che giu- stifica la maggior incidenza della malattia tra le donne (1). La strategia vaccinale prevede tre dosi obbligatorie di anatossina tetanica somministrate al 3°, 5° e 11° mese di vita (ciclo primario), due dosi facoltative a 6 e 11-15 anni e successivi richiami raccomandati ogni 10 anni. Questa strategia è considerata efficace nel prevenire la malattia (2), fornendo protezione al 95% della popolazione generale (3). Dubbi sui richiami decennali sorgono dall’evidenza che in caso di titolo anticorpale a livelli protettivi, un rinforzo vaccinale potrebbe causare gravi effetti indesiderati (4). Attualmente l’incidenza di tetano in Italia è pari a 0,18 nuovi casi/105 persone/anno (1), 10 volte più alta rispetto alla media europea e statunitense (5). Tale differenza può essere in parte spiegata dall’elevata incidenza della malattia negli anziani (1), circostanza che motiva il forte incoraggiamento al richiamo decennale (6). Lo scopo del lavoro è stato quello di verificare la necessità del richiamo decennale, valutando il titolo anticorpale, in soggetti professionalmente esposti a rischio, in relazione all’età, al sesso, al numero di dosi e all’intervallo di tempo trascorso dall’ultima dose.


Soggetti e Metodi
Cento operatori dell’Università di Padova (59 maschi e 41 femmine) di età media 35±11 anni (38,3±11,4; 30,1±8,4) e intervallo di età compreso tra 19 e 63 anni, esposti al rischio di infezione tetanica, sono stati esaminati nell’ambito della sorveglianza sanitaria. Ogni soggetto era stato vaccinato mediante somministrazione di 40 UI di anatossina tetanica purificata adsorbita su alluminio per dose. L’età, il sesso, il numero di dosi, l’intervallo dall’ultima dose e il titolo anticorpale sono state le variabili considerate nello studio.

Sono stati determinati gli anticorpi contro la tossina tetanica con me- todo immunoenzimatico (EIA). Una nota specifica chiarisce che qualora il titolo anticorpale sia superiore a 0,5 UI/ml, la vaccinazione potrebbe causare gravi effetti indesiderati. Il livello minimo protettivo è stato sta- bilito a 0,15 UI/ml (7), un livello basso ma sufficientemente protettivo tra 0,16 e 0,5 UI/ml, un buon livello protettivo tra 0,51 e 1 UI/ml e un livello protettivo di lunga durata sopra 1 UI/ml. È stato calcolato il coefficiente di correlazione di Spearman per identificare un’associazione tra il titolo anticorpale e le altre variabili consi- derate. È stato costruito un modello di regressione lineare semplice e multipla scegliendo come variabile dipendente il titolo anticorpale. È stato calcolato il coefficiente di correlazione R2 parziale e multiplo.


Risultati
Nella popolazione studiata le femmine erano significativamente più giovani (p<0,001) e avevano effettuato un numero di dosi (Tabella I) significativamente maggiore dei maschi (p=0,007). Solo due soggetti (2%) presentavano un titolo anticorpale inferiore al livello minimo protettivo (0,15 UI/ml). La maggior parte del campione (91,6%) mostrava una protezione buona (35,8%) o di lunga durata (55,8%). 19 soggetti erano stati vacci- nati da più di 10 anni, ma nonostante questo nessuno aveva un titolo anticorpale <0,15 UI/ml. Tre di questi avevano ricevuto l’ultima dose almeno venti anni prima e il loro titolo anticorpale risultò compreso tra 0,87 e 1,5 UI/ml. Una correlazione inversa significativa è stata osservata tra il titolo anticorpale e l’età (r=-0,23, p=0,02), ma non il numero di dosi o l’intervallo dall’ultima dose. La regressione multipla conferma questi risultati (Tabella II).

Tabella I. Numero di dosi di vaccino, intervallo trascorso dall’ultima dose o richiamo (in anni) e titolo anticorpale contro la tossina tetanica divisi per sesso. Range tra parentesi
Anticorpi contro tossina tetanica 01

Tabella I. Risultati dei modelli di regressione semplice e multipla. Il titolo anticorpale rappresenta la variabile dipendente in tutti i modelli
Anticorpi contro tossina tetanica 02

*sesso (F=0, M=1); **atud = anni trascorsi dall’ultima dose. In grassetto i risultati statisticamente significativi


Discussione
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di verificare se il richiamo decennale al fine di ridurre la morbidità e la mortalità correlate all’infezione tetanica, costituisce una valida procedura per il mantenimento di un livello anticorpale protettivo per tutta la vita. È noto che il tetano è una malattia infettiva non contagiosa, quindi la pratica vaccinale non può beneficiare della cosiddetta “immunità di branco”, ma rappresenta una misura preventiva strettamente personale. I risultati mostrano che, dopo il ciclo primario, il titolo anticorpale si mantiene elevato per un periodo sicuramente maggiore di 10 anni e che è influenzato dall’età, ma non dal sesso, dal numero di dosi o dall’intervallo dall’ ultima dose.

La frequenza di una risposta cellulomediata positiva (8) varia con l’età; infatti una risposta positiva viene ottenuta in più dell’80% di soggetti con età fino a 40 anni, ma la frequenza si riduce al di sotto del 30% in soggetti di età superiore a 60 anni. Al contrario, è stato recentemente dimostrato (9) che un singolo richiamo dovrebbe essere sufficiente a fornire una elevata protezione negli anziani. In conclusione, concordiamo che (10) nonostante il supposto declino del titolo anticorpale con l’età, i soggetti sembrano essere protetti per tutta la vita. Ciascun richiamo aumenta la probabilità di sensibilizzazione ad ulteriori dosi e di reazioni avverse anche gravi. Inoltre, richiami non necessari fanno perdere tempo ai pazienti e sprecano le risorse della sanità pubblica (11). Per ridurre il rischio di iperimmunizzazione, dovrebbe essere incoraggiata la applicazione di test diagnostici rapidi per valutare lo stato immunitario del soggetto. Inoltre si suggerisce un richiamo all’età di 60 anni per stimolare la probabilmente depressa immunità cellulare, concordando che (12) un singolo richiamo a completamento del ciclo primario è una buona strategia costobenefici per ridurre l’incidenza del tetano nell’età adulta.

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