Biomarcatori di genotossicità nell'esposizione professionale alla formaldeide: il caso dei laboratori di istopatologia

La formaldeide, classificata dalla IARC come cancerogena nell'uomo e negli animali da esperimento, è un agente chimico ampiamente utilizzato nei laboratori di istopatologia. L'esposizione a questa sostanza è epidemiologicamente legata al cancro e alle alterazioni nucleari rilevate con il test del micronucleo con blocco della citochinesi (CBMN). Questo metodo è ampiamente utilizzato in epidemiologia molecolare, poiché fornisce informazioni su diversi biomarcatori di genotossicità, come i micronuclei (MN), che sono biomarcatori di rottura o perdita di cromosomi, i ponti nucleoplasmatici (NPB), biomarcatori comuni di riarrangiamento cromosomico, cattiva riparazione e/o fusione dei telomeri, e le gemme nucleari (NBUD), biomarcatori di eliminazione del DNA amplificato. Lo scopo di questo studio è confrontare la frequenza dei biomarcatori di genotossicità, forniti dal test CBMN nei linfociti periferici e dal test MN nelle cellule buccali, tra individui esposti e non esposti professionalmente alla formaldeide e ad altri fattori ambientali, in particolare il consumo di tabacco e alcol. Il campione comprendeva due gruppi: 56 individui esposti professionalmente alla formaldeide (casi) e 85 individui non esposti (controlli), dai quali sono stati raccolti sia il sangue periferico sia le cellule epiteliali esfoliate della mucosa orale per misurare gli endpoint genetici proposti in questo studio. Il livello medio di TWA(8h) è stato di 0,16±0,11 ppm (<limite di rilevamento fino a 0,51 ppm) e la media dei valori limite è stata di 1,14±0,74 ppm (0,18-2,93 ppm). Tutti i biomarcatori di genotossicità hanno mostrato aumenti significativi nei lavoratori esposti rispetto ai controlli (test di Mann-Whitney, p<0,002) e l'analisi dei fattori confondenti ha mostrato che non vi erano differenze tra i generi. Per quanto riguarda l'età, solo la frequenza media di MN nei linfociti è risultata significativamente più alta negli anziani tra i gruppi esposti (p=0,006), ed è stata inoltre evidenziata un'interazione tra età e sesso per quanto riguarda questo biomarcatore negli esposti. L'abitudine al fumo non ha influenzato la frequenza dei biomarcatori, mentre il consumo di alcol ha influenzato solo la frequenza di MN nei linfociti dei controlli (p=0,011), con i bevitori che hanno mostrato valori medi più elevati. Questi risultati dimostrano l'associazione tra l'esposizione professionale alla formaldeide e la presenza di biomarcatori di genotossicità.