La miofasciite macrofagica (MMF) è una condizione emergente caratterizzata da lesioni muscolari specifiche che valutano la persistenza anomala a lungo termine di idrossido di alluminio all'interno dei macrofagi nel sito di una precedente immunizzazione. I pazienti affetti sono solitamente adulti di mezza età, che presentano principalmente artromialgie diffuse, affaticamento cronico e marcati deficit cognitivi, non correlati a dolore, affaticamento o depressione. Le caratteristiche cliniche corrispondono solitamente a quelle osservate nella sindrome da fatica cronica/encefalomielite mialgica. Le caratteristiche rappresentative della disfunzione cognitiva associata al MMF includono la sindrome disesecutiva, la compromissione della memoria visiva e l'estinzione dell'orecchio sinistro al test di ascolto dicotico. La maggior parte dei pazienti soddisfa i criteri per il decadimento cognitivo lieve non amnestico/disesecutivo, anche se alcuni deficit cognitivi appaiono insolitamente gravi. La disfunzione cognitiva sembra stabile nel tempo, nonostante le marcate fluttuazioni. I potenziali evocati possono mostrare anomalie in linea con il coinvolgimento del sistema nervoso centrale, con un pattern neurofisiologico suggestivo di demielinizzazione. La SPECT di perfusione cerebrale mostra un modello di anomalie corticali e sottocorticali diffuse, con ipoperfusioni correlate a deficit cognitivi. La combinazione di dolore muscoloscheletrico, stanchezza cronica e disturbi cognitivi genera una disabilità cronica con possibile esclusione sociale. Gli approcci terapeutici classici sono solitamente insoddisfacenti e rendono difficile la cura del paziente.