La contaminazione ambientale ha esposto l'uomo a vari agenti metallici, tra cui il mercurio. Questa esposizione è più comune del previsto e le conseguenze per la salute di tale esposizione rimangono poco chiare. Per molti anni il mercurio è stato utilizzato in un'ampia varietà di attività umane e ora l'esposizione a questo metallo, proveniente da fonti sia naturali che artificiali, è in significativo aumento. Molti studi dimostrano che un'elevata esposizione al mercurio induce cambiamenti nel sistema nervoso centrale, che possono causare irritabilità, affaticamento, cambiamenti comportamentali, tremori, mal di testa, perdita dell'udito e della capacità cognitiva, disartria, incoordinazione, allucinazioni e morte. Nel sistema cardiovascolare, il mercurio induce ipertensione nell'uomo e negli animali con conseguenze di ampia portata, tra cui alterazioni della funzione endoteliale. I risultati descritti in questo lavoro indicano che l'esposizione al mercurio, anche a basse dosi, influisce sulla funzione endoteliale e cardiovascolare. Di conseguenza, i valori di riferimento che definiscono i limiti di assenza di pericolo dovrebbero essere ridotti.