Entropia indotta dall'alluminio nei sistemi biologici: implicazioni per le malattie neurologiche.

Negli ultimi 200 anni, l'estrazione, la fusione e la raffinazione dell'alluminio (Al) in varie forme hanno esposto sempre più le specie viventi a questo metallo naturalmente abbondante. A causa della sua prevalenza nella crosta terrestre, prima del suo recente utilizzo era considerato inerte e quindi innocuo. Tuttavia, l'Al è invariabilmente tossico per i sistemi viventi e non ha alcun ruolo benefico noto in nessun sistema biologico. L'uomo è sempre più esposto all'Al attraverso il cibo, l'acqua, i medicinali, i vaccini e i cosmetici, nonché attraverso l'esposizione professionale industriale. L'Al altera l'auto-ordine biologico, la trasduzione di energia e i sistemi di segnalazione, aumentando così l'entropia biosemiotica. A partire dalla biofisica dell'acqua, l'alterazione si estende alle macromolecole cruciali per i processi vitali (DNA, RNA, proteoglicani e proteine). Lede cellule, circuiti e sottosistemi e può causare guasti catastrofici che sfociano nella morte. L'Al forma complessi tossici con altri elementi, come il fluoro, e interagisce negativamente con mercurio, piombo e glifosato. L'Al ha un impatto negativo sul sistema nervoso centrale di tutte le specie studiate, compreso l'uomo. A causa dell'impatto globale dell'Al sulla dinamica dell'acqua e sui sistemi biosemiotici, i disturbi del sistema nervoso centrale nell'uomo sono indicatori sensibili degli agenti tossici dell'Al a cui siamo esposti.