Esposizione dei bambini all'alluminio dei vaccini e del latte materno nei primi 6 mesi di vita

Il successo dei programmi di vaccinazione nel ridurre ed eliminare le malattie infettive ha contribuito a un numero sempre maggiore di vaccini somministrati in età precoce (neonati e bambini). L'esposizione a bassi livelli di sostanze tossiche ambientali (compresi i metalli) in età precoce solleva preoccupazioni plausibili su tassi neuro-cognitivi sempre più bassi. Gli attuali programmi di immunizzazione con vaccini contenenti alluminio (come adiuvante) vengono somministrati ai neonati, ma il thimerosal (come conservante) si trova soprattutto nei vaccini utilizzati nei Paesi non industrializzati. Esclusivamente i bambini allattati al seno (in Brasile) che hanno ricevuto un programma completo di vaccinazioni raccomandato hanno mostrato un'esposizione estremamente elevata di Al (da 225 a 1750 μg per dose) rispetto ai livelli stimati di assorbimento dal latte materno (2,0 μg). Questo studio non mette in dubbio la sicurezza dei vaccini, ma rafforza la necessità di studiare gli effetti a lungo termine dell'esposizione precoce a sostanze neurotossiche sul cervello in via di sviluppo. La sicurezza pragmatica dei vaccini deve abbracciare la tossicologia convenzionale, affrontando le caratteristiche particolari dei feti, dei neonati e dei bambini esposti a bassi livelli di alluminio e di etilmercurio, tradizionalmente considerati innocui per il sistema nervoso centrale.