L'alluminio è un metallo con note proprietà neurotossiche, legate all'encefalopatia e alle malattie neurodegenerative. Gli obiettivi dell'attuale studio di meta-analisi erano: (1) riassumere i dati neurocomportamentali ottenuti da studi epidemiologici in ambito occupazionale e (2) analizzare i fattori di confondimento all'interno di questi dati. La meta-analisi si è basata sulle stime delle dimensioni degli effetti. Le dimensioni complessive degli effetti sono state ottenute applicando un modello di effetti casuali. Il campione finale era composto da nove studi che hanno esaminato 449 soggetti esposti e 315 soggetti di controllo. Le concentrazioni medie di alluminio urinario nei gruppi esposti variavano da 13 a 133 microg/l. Sono stati analizzati sei test neuropsicologici, che hanno prodotto 10 variabili di performance. Nove dimensioni complessive dell'effetto hanno indicato una prestazione inferiore per il gruppo esposto. Una dimensione significativa dell'effetto complessivo (d(RE)=-0,43) è stata ottenuta per il test del simbolo della cifra, che misura le componenti delle prestazioni cognitive e motorie legate alla velocità. Inoltre, le dimensioni dell'effetto individuale ottenute per questo test suggeriscono una relazione esposizione-risposta. I risultati ottenuti dai punteggi medi grezzi o aggiustati hanno rivelato che non è stato possibile escludere il confondimento dei dati. I risultati sono stati confrontati con studi non inclusi in questa sede a causa della mancanza dei dati necessari. Le somiglianze sono state discusse in termini di sensibilità dei test per rilevare le alterazioni delle funzioni cerebrali legate all'alluminio. È emersa un'evidenza concorde da diversi studi che le concentrazioni di Al urinario inferiori a 135 microg/l hanno un impatto sulle prestazioni cognitive. L'effetto significativo per il simbolo della cifra potrebbe essere legato al suo carattere multiforme che richiede il funzionamento di diverse componenti delle prestazioni cognitive e motorie. Questa caratteristica potrebbe trasformare il test in uno strumento di screening per gli effetti neurocomportamentali. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per verificare e differenziare l'effetto dell'alluminio sulle prestazioni cognitive. Da un punto di vista neuropsicologico, si dovrebbero esaminare la memoria implicita ed esplicita, l'elaborazione visuo-spaziale e quella centrale degli odori. Dovrebbe essere inclusa una misura dell'intelligenza verbale per affrontare l'influenza del confondimento. Misure di esposizione standardizzate a livello internazionale migliorerebbero la comparabilità degli studi.

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