Granuloma con iperplasia linfocitaria in seguito a vaccinazione: 10 casi Presenza di alluminio nelle biopsie

BACKGROUND - Sono stati pubblicati pochi casi di iperplasia linfocitaria cutanea secondaria a vaccinazione, sebbene tali lesioni non siano rare.

PAZIENTI E METODI - Riportiamo una serie di 10 casi registrati tra il 1993 e il 2003.

RISULTATI - L'età media era di 25 anni. L'aspetto clinico era costituito da noduli sottocutanei solitari o multipli, localizzati sul braccio, che si sviluppavano con un ritardo da 1 a 18 mesi dopo la vaccinazione. L'esame istologico ha mostrato un'infiltrazione linfocitaria del grasso sottocutaneo, con pattern diffuso e/o follicolare, senza atipie nucleari, la cui analisi morfologica e immunoistochimica ha rivelato la natura benigna. In tutti i casi erano presenti fibrosi e granuloma composto da linfociti, plasmacellule, eosinofili e macrofagi con citoplasma basofilo. La colorazione di Morin ha mostrato alluminio intralesionale nei 6 casi studiati. L'evoluzione è sempre stata benigna, senza recidive dopo l'exeresi.

DISCUSSIONE - L'iperplasia linfocitaria cutanea secondaria alla vaccinazione deve essere sospettata in un giovane paziente con noduli sottocutanei che compaiono in un sito di vaccinazione. L'evidenza di alluminio nelle lesioni supporta la diagnosi e l'ipotesi che l'alluminio presente nell'eccipiente del vaccino possa avere un ruolo nell'insorgenza di tali lesioni.