Un'impennata nel numero di casi di polio quest'anno in India, in particolare tra i bambini, ha spinto l'Associazione Medica Indiana a mettere in discussione le strategie di eradicazione dell'India.
L'India ha già registrato un totale di 258 casi di polio quest'anno, contro i soli 66 del 2005. Otto Stati hanno confermato i casi di polio, ma la maggior parte si è concentrata nel distretto di Moradabad, nello Stato settentrionale dell'Uttar Pradesh. I funzionari della sanità temono che l'epidemia aumenti il rischio di un'ulteriore diffusione nazionale e internazionale del virus selvaggio della polio.
Gli ufficiali sanitari federali hanno attribuito l'epidemia alla scarsa distribuzione dei vaccini da parte del personale sanitario statale. “La copertura vaccinale era calata in questo distretto per diversi mesi prima di questa epidemia”, ha dichiarato un funzionario del ministero della Sanità addetto all'immunizzazione. “Un gran numero di bambini non ha ricevuto le dosi multiple che avrebbe dovuto ricevere”.
In un rapporto pubblicato questa settimana, l'Associazione Medica Indiana ha espresso preoccupazione per la continua circolazione del virus selvaggio della polio, nonostante le campagne di immunizzazione intensificate negli ultimi 10 anni.
Dal 1995, oltre ai corsi di immunizzazione di routine con il vaccino orale vivo contro la polio, il governo ha condotto ogni anno diverse giornate di immunizzazione di massa in cui a tutti i bambini di età inferiore ai 5 anni viene somministrato il vaccino. Tuttavia, alcuni bambini che hanno ricevuto diverse dosi di vaccino hanno contratto la malattia.
“Praticamente tutti i casi degli ultimi anni si sono verificati in bambini che hanno ricevuto quattro dosi di vaccino e quasi la metà in bambini che hanno ricevuto 10 dosi”, ha dichiarato Thekekara Jacob John, virologo che in passato ha lavorato presso il Christian Medical College di Vellore, nel Tamil Nadu.
“La carenza di efficacia del vaccino ci sta fissando da anni”, ha scritto il dottor Jacob John in un editoriale sull'Indian Journal of Medical Research (2006; 124:1-4).
Ma i responsabili delle vaccinazioni difendono l'uso del vaccino orale.
“Questo vaccino ha aiutato 109 Paesi a eliminare la polio e la maggior parte degli Stati indiani ha eliminato la polio con questo vaccino”, ha dichiarato Jay Wenger, project manager del National Polio Surveillance Project.
L'Associazione Medica Indiana ha chiesto una revisione indipendente dello sforzo di eradicazione e ha chiesto al governo di rilasciare i dati sulla paralisi polio associata al vaccino, un raro effetto collaterale del vaccino vivo. “I numeri della paralisi da polio associata al vaccino non sono mai stati resi pubblici”, ha dichiarato Santosh Mittal, presidente del gruppo consultivo sull'immunizzazione dell'associazione.
L'associazione ha anche chiesto al governo di indagare sul brusco aumento dell'incidenza della paralisi flaccida acuta non polio nei bambini di età inferiore ai 15 anni, passata da circa 8000 a 27.000 casi all'anno. Ha respinto le affermazioni dei funzionari del progetto nazionale di sorveglianza della polio, secondo cui questo aumento sarebbe il risultato di un'intensificazione della sorveglianza.
“In nessuna parte del mondo si vedono numeri del genere, eppure la questione non è stata indagata”, ha detto il dottor Mittal.
Molti virologi sono favorevoli all'introduzione graduale del vaccino antipolio iniettabile in India. “Il vaccino iniettabile, attualmente in uso in molti Paesi sviluppati, fornirà un'immunità migliore rispetto anche a 10 dosi di vaccino orale e non causerà la paralisi da poliomielite associata al vaccino”, ha dichiarato il dottor Jacob John.
“Quando esiste questa alternativa iniettabile, non sarebbe etico continuare con il vaccino orale vivo che potrebbe causare più casi di polio - da paralisi polio associata al vaccino - che il virus della polio selvaggio stesso”, ha affermato.
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