I vaccini anti-papillomavirus attualmente esistenti sono appropriati per il mondo in via di sviluppo?

La prevenzione del cancro del collo dell'utero dovrebbe essere ottenuta con la vaccinazione delle ragazze 2-3 anni prima del debutto sessuale e con il follow-up citologico dello striscio cervicale. Gli attuali vaccini contro il papillomavirus umano (HPV) hanno come bersaglio i sottotipi 6 e 11 a basso rischio e i sottotipi 16 e 18 ad alto rischio, i più comuni agenti di lesioni pre-invasive e invasive ano-genitali. Abbiamo condotto la revisione effettuando una ricerca su PubMed utilizzando i termini "HPV", "sottotipi di HPV", "paesi in via di sviluppo" e "vaccino HPV" per recuperare gli articoli pubblicati tra il 2000 e il 2011. Ci siamo concentrati su studi che fossero rilevanti per il mondo in via di sviluppo. La politica di vaccinazione proposta è attualmente irraggiungibile nei Paesi in via di sviluppo a causa del costo del vaccino e della mancanza di infrastrutture adeguate per la citologia e il follow-up. Inoltre, i sottotipi di HPV coinvolti nella patologia cervicale, le loro associazioni e la storia naturale (tassi di clearance e persistenza) differiscono dal mondo industrializzato. Pertanto, è improbabile che gli attuali vaccini bivalenti e quadrivalenti anti-HPV raggiungano il loro obiettivo nei Paesi in via di sviluppo. Dai dati pubblicati si evince che l'industria farmaceutica e i responsabili delle politiche di salute pubblica hanno l'obbligo di non intraprendere campagne di vaccinazione di massa senza un'informazione approfondita e un'indagine sulla rilevanza locale.