L'alluminio è il metallo più abbondante nella crosta terrestre eppure, paradossalmente, non ha alcuna funzione biologica nota. L'alluminio è biochimicamente reattivo, semplicemente non è richiesto per alcun processo essenziale nei biota esistenti. Non ci sono prove di una biochimica dell'alluminio specifica dell'elemento né evolutivamente conservata. Ciò significa che non esistono ligandi o chaperoni specifici per il suo trasporto, non esistono trasportatori o canali che ne facilitino selettivamente il passaggio attraverso le membrane, non esistono proteine di stoccaggio intracellulare che ne favoriscano l'omeostasi cellulare e non esistono vie che si siano evolute per consentire il metabolismo e l'escrezione dell'alluminio. Naturalmente, l'alluminio si trova in ogni compartimento di ogni cellula di ogni organismo, dal virus all'uomo. In questa sede abbiamo analizzato ciascuno dei percorsi "silenziosi" e degli eventi metabolici che insieme costituiscono una forma di omeostasi dell'alluminio nel biota, identificando e valutando, per quanto possibile, ciò che è noto e, altrettanto importante, ciò che non è noto circa l'assorbimento, il trasporto, l'immagazzinamento e l'escrezione dell'alluminio.