La disponibilità di vaccini H5N1 immunogenici e autorizzati e il previsto sviluppo di vaccini contro l'influenza “suina” A(H1N1) hanno stimolato il dibattito sul possibile uso di questi vaccini per la protezione delle persone esposte a potenziali virus influenzali pandemici e per l'immunizzazione o il “priming” delle popolazioni nella cosiddetta era “prepandemica” (interpandemica). Tuttavia, la sicurezza di questi vaccini è una questione critica nello sviluppo di politiche per l'applicazione su larga scala dei vaccini nel periodo interpandemico. Ad esempio, l'uso su larga scala di vaccini contro l'H5N1 potrebbe portare milioni di persone a ricevere vaccini di efficacia incerta, potenzialmente associati a rari eventi avversi gravi e contro un virus che potrebbe non causare una pandemia. In questa sede, esaminiamo innanzitutto gli aspetti del Programma Nazionale di Immunizzazione contro l'influenza suina del 1976 e la sua ben documentata associazione con la sindrome di Guillain-Barré come caso di studio che illustra un sospetto evento avverso grave associato al vaccino in un contesto di immunizzazione interpandemica di massa. Questo caso di studio è particolarmente attuale, data la recente diffusione del virus della nuova influenza A(H1N1) negli esseri umani in Messico e altrove. In seguito, esaminiamo i dati di sicurezza disponibili provenienti dagli studi clinici sui vaccini H5N1 e discutiamo brevemente di come la sicurezza dei vaccini potrebbe essere monitorata in un contesto di sorveglianza post-marketing.