Tre giovani donne che hanno sviluppato un'insufficienza ovarica prematura in seguito alla vaccinazione quadrivalente contro il papillomavirus umano (HPV) si sono presentate a un medico di base nelle zone rurali del Nuovo Galles del Sud, in Australia. Le ragazze non imparentate avevano 16, 16 e 18 anni al momento della diagnosi. Ciascuna aveva ricevuto la vaccinazione contro l'HPV prima della comparsa del declino ovarico. Le vaccinazioni erano state somministrate in regioni diverse dello stato del Nuovo Galles del Sud e le 3 ragazze vivevano in città diverse di quello stato. A tutte era stata prescritta la pillola contraccettiva orale per trattare le anomalie del ciclo mestruale prima dell'indagine e della diagnosi. La ricerca sul vaccino non presenta un rapporto istologico sulle ovaie dei ratti testati, ma presenta un rapporto istologico sui testicoli. La capacità ovarica e la durata della funzione a seguito della vaccinazione non sono state studiate in studi preclinici, clinici e post-licenziamento. La sorveglianza post-marketing non rappresenta accuratamente le diagnosi nelle notifiche di eventi avversi e non può rappresentare i casi non notificati né confrontare le statistiche degli incidenti con i tassi di somministrazione del corso del vaccino. Il potenziale significato di una serie di casi di adolescenti con insufficienza ovarica prematura idiopatica in seguito a vaccinazione HPV che si sono presentate in un ambulatorio generale merita ulteriori ricerche. La conservazione della salute riproduttiva è una preoccupazione primaria nel gruppo di destinatari. Poiché questo gruppo comprende tutte le giovani donne in età prepuberale e puberale, è urgente dimostrare che la sicurezza delle ovaie è costante e non compromessa. La questione deve essere risolta ai fini della salute della popolazione e della fiducia nel vaccino pubblico.