Background: Gli studi osservazionali che utilizzano i progetti di ricerca tradizionali suggeriscono che la vaccinazione antinfluenzale riduce i ricoveri ospedalieri e la mortalità tra le persone anziane. Di conseguenza, le autorità sanitarie di alcuni paesi danno priorità alla vaccinazione di questa popolazione. Ciononostante, permangono dubbi sull'efficacia di questa politica, dato il potenziale di distorsione e confusione nei dati osservazionali.
Objective: Determinare l'efficacia del vaccino antinfluenzale nel ridurre i ricoveri ospedalieri e la mortalità tra le persone anziane utilizzando un disegno di ricerca osservazionale che riduce la possibilità di distorsioni e confusioni.
Design: Un disegno di discontinuità di regressione è stato applicato al brusco cambiamento del tasso di vaccinazione all'età di 65 anni che è risultato da una politica di vaccinazione basata sull'età nel Regno Unito. In questo disegno, i confronti sono stati limitati agli individui che erano vicini alla soglia di età di 65 anni ed erano quindi plausibilmente simili nella maggior parte delle dimensioni, ad eccezione del tasso di vaccinazione.
Setting: Inghilterra e Galles.
Partecipanti: Adulti di età compresa tra i 55 e i 75 anni che risiedono nell'area di studio dal 2000 al 2014.
Intervento: Vaccino stagionale contro l'influenza.
Misure: Tasso di ospedalizzazione e di mortalità per mese di età.
Risultati: I dati includono 170 milioni di episodi di cura e 7,6 milioni di decessi. Il compimento del 65° anno di età è stato associato ad un aumento statisticamente e clinicamente significativo del tasso di vaccinazione contro l'influenza stagionale. Tuttavia, nessuna prova indica che la vaccinazione abbia ridotto i ricoveri ospedalieri o la mortalità tra le persone anziane. Le stime erano abbastanza precise da escludere i risultati di molti studi precedenti.
Limitazione: Lo studio si è basato su dati osservazionali, e la sua attenzione è stata limitata agli individui di età prossima ai 65 anni.
Conclusione: Le attuali strategie di vaccinazione che danno priorità alle persone anziane possono essere meno efficaci di quanto si creda nel ridurre la morbilità e la mortalità gravi in questa popolazione, il che suggerisce che potrebbero essere necessarie strategie supplementari.