Premessa.
La più grande epidemia di morbillo dell'ultimo decennio in Nord America si è verificata nel 2011 in Quebec, Canada, dove i tassi di copertura vaccinale a 1 e 2 dosi tra i bambini di 3 anni erano rispettivamente del 95%-97% e del 90%, con il 3%-5% di non vaccinati.

Metodi.
I pazienti identificati attraverso la sorveglianza passiva e le indagini sui focolai sono stati contattati per determinare il decorso clinico, lo stato vaccinale e la possibile fonte di infezione.

Risultati.
Ci sono state 21 importazioni di morbillo e 725 casi. Un evento di superdiffusione innescato da 1 importazione ha portato a una trasmissione sostenuta e a 678 casi. L'incidenza complessiva è stata di 9,1 per 100.000; l'incidenza più alta è stata registrata negli adolescenti di 12-17 anni (75,6 per 100.000), che hanno rappresentato il 56% dei casi. Tra gli adolescenti, il 22% aveva ricevuto 2 dosi di vaccino. L'indagine sul focolaio ha dimostrato che questa percentuale era una sottostima; la ricerca attiva di casi ha identificato il 130% in più di casi tra coloro che avevano ricevuto 2 dosi di vaccino. I soggetti che avevano ricevuto due dosi di vaccino presentavano una malattia più lieve e un rischio di ospedalizzazione significativamente inferiore rispetto ai soggetti non vaccinati o a quelli che avevano ricevuto una sola dose.

Conclusioni.
Un evento casuale di superdiffusione ha rivelato un livello complessivo di immunità appena superiore alla soglia di eliminazione quando si è tenuto conto della vulnerabilità inattesa nei riceventi di due dosi. Gli individui non vaccinati rimangono la priorità di immunizzazione, ma è necessaria una migliore comprensione della suscettibilità nei riceventi di 2 dosi per definire interventi efficaci se si vuole raggiungere l'eliminazione.