L'alluminio è un potenziale fattore ambientale per l'induzione della malattia di Crohn: ipotesi estesa

L'alluminio (Al) è un composto ambientale comune con attività immuno-adiuvante e induttore di infiammazione granulomatosa. L'esposizione all'alluminio negli alimenti, negli additivi, nell'aria, nei prodotti farmaceutici e nell'inquinamento delle acque è onnipresente nella cultura occidentale. La malattia di Crohn (CD) è un'infiammazione intestinale cronica recidivante in individui geneticamente predisposti ed è influenzata da fattori ambientali non ancora identificati. Nella presente revisione si ipotizza che l'Al sia un potenziale fattore di induzione o mantenimento dell'infiammazione nella CD. Dal punto di vista epidemiologico, l'incidenza della CD è maggiore nelle aree urbane, dove l'inquinamento da microparticelle è prevalente. Le attività immunitarie dell'Al condividono molte caratteristiche con la patologia immunitaria della CD: aumento della presentazione dell'antigene e dell'attivazione delle APC, molti composti batterici luminali o alimentari possono essere adsorbiti al metallo e indurre l'attività del profilo Th1, promozione delle risposte immunitarie umorali e cellulari, aumento dell'espressione di molecole proinfiammatorie, apoptotiche, ossidative e legate allo stress, influenza della composizione batterica intestinale e della virulenza, formazione di granulomi, induzione della colite in un modello animale di CD e assorbimento dell'ileo terminale. L'interazione Al-batteri, le microparticelle che raggiungono l'intestino e l'ampia attività immunitaria fanno dell'Al un potenziale candidato ambientale per l'induzione e il mantenimento della CD.