La miofasciite macrofagica (MMF) è una condizione emergente di causa sconosciuta, riscontrata in pazienti con artromialgie diffuse e affaticamento e caratterizzata da infiltrazione muscolare da parte di macrofagi e linfociti granulari positivi al reagente periodico dell'acido di Schiff. Nei macrofagi di alcuni pazienti sono state osservate inclusioni intracitoplasmatiche. Per valutarne il significato, in 40 casi consecutivi è stata eseguita la microscopia elettronica e l'analisi chimica mediante microanalisi e spettrometria di assorbimento atomico. Le inclusioni sono state rilevate costantemente e corrispondevano all'idrossido di alluminio, un composto immunostimolante frequentemente usato come adiuvante nei vaccini. Nelle lesioni da MMF è stata costantemente osservata una componente linfocitaria. I test sierologici erano compatibili con l'esposizione a vaccini contenenti idrossido di alluminio. L'analisi anamnestica ha rivelato che 50 pazienti su 50 avevano ricevuto vaccini contro il virus dell'epatite B (86%), il virus dell'epatite A (19%) o il tossoide tetanico (58%), da 3 a 96 mesi (mediana 36 mesi) prima della biopsia. Le mialgie diffuse erano più frequenti nei pazienti con che senza una lesione da MMF alla biopsia del muscolo deltoide (P < 0,0001). L'insorgenza della mialgia è stata successiva alla vaccinazione (mediana 11 mesi) nel 94% dei pazienti. La lesione da MMF è stata riprodotta sperimentalmente nei ratti. Concludiamo che la lesione MMF è secondaria all'iniezione intramuscolare di vaccini contenenti idrossido di alluminio, mostra sia la persistenza a lungo termine dell'idrossido di alluminio sia una reazione immunitaria locale in corso ed è rilevata in pazienti con sintomi sistemici comparsi successivamente alla vaccinazione.