Il virus della varicella zoster (VZV) causa la varicella (varicella) in caso di esposizione primaria e può riattivarsi più tardi nella vita per causare l'herpes zoster (zoster). Poiché l'infezione primaria è più grave negli adulti che nei bambini e l'esposizione al virus può aumentare la risposta immunitaria sia alla varicella che all'herpes zoster, ci sono due preoccupazioni principali riguardo alla vaccinazione infantile contro il VZV: che possa portare a un aumento della malattia negli adulti e/o che possa portare a un aumento temporaneo dell'incidenza dell'herpes zoster. Il presente documento esamina le prove di tali esiti. Il parere unanime degli studi di modellazione matematica è che il carico complessivo associato alla varicella probabilmente diminuirà nel lungo termine, indipendentemente dal livello di copertura vaccinale. D'altra parte, recenti evidenze suggeriscono che sembra probabile un aumento dell'incidenza dello zoster e che quanto più efficace è la vaccinazione nel prevenire la varicella, tanto maggiore sarà l'aumento dell'incidenza dello zoster. La vaccinazione mirata degli adolescenti suscettibili e/o dei contatti dei soggetti ad alto rischio può essere efficace nel prevenire la malattia in questi individui con un rischio minimo per la comunità. Tuttavia, le strategie mirate non preverrebbero la maggior parte delle malattie (comprese quelle più gravi) e non porterebbero a una riduzione a lungo termine dell'incidenza dello zoster. La comprensione dei meccanismi di mantenimento dell'immunità contro la varicella e lo zoster è fondamentale per prevedere gli effetti a lungo termine della vaccinazione. Nel frattempo, una sorveglianza sensibile sia della varicella che dell'herpes zoster è essenziale nei Paesi che hanno implementato, o stanno per implementare, la vaccinazione contro la varicella.