Si ritiene che le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) abbiano effetti immunosoppressivi; l'esposizione in utero e nei primi anni di vita è particolarmente preoccupante, poiché i feti e i bambini piccoli sono altamente vulnerabili all'esposizione ai tossici. L'obiettivo di questo studio è stato quello di indagare l'effetto dell'esposizione prenatale ai PFAS sulle risposte ai vaccini pediatrici e sugli esiti di salute legati al sistema immunitario nei bambini fino a 3 anni di età. Nella coorte di nascita prospettica BraMat, una sottocoorte del Norwegian Mother and Child Cohort Study (MoBa), sono state reclutate nel 2007-2008 donne in gravidanza di Oslo e Akershus, in Norvegia. Sono stati eseguiti tre follow-up annuali basati su questionari. Sono stati raccolti campioni di sangue dalle madri al momento del parto e dai bambini all'età di 3 anni. Come misura dell'esposizione prenatale ai PFAS, sono state determinate le concentrazioni di perfluoroottanoato (PFOA), perfluoronanoato (PFNA), perfluoroesano sulfonato (PFHxS) e perfluoroottano sulfonato (PFOS) nel sangue materno di 99 partecipanti al BraMat. Le principali misure di risultato sono state i livelli di anticorpi anti-vaccino, le malattie infettive comuni e gli esiti di salute legati alle allergie e all'asma nei bambini fino all'età di 3 anni. È stata riscontrata un'associazione inversa tra il livello di anticorpi anti-rosolia nel siero dei bambini all'età di 3 anni e le concentrazioni dei quattro PFAS. Inoltre, è stata riscontrata un'associazione positiva tra le concentrazioni materne di PFOA e PFNA e il numero di episodi di raffreddore comune nei bambini, e tra PFOA e PFHxS e il numero di episodi di gastroenterite. Non sono state trovate associazioni tra le concentrazioni materne di PFAS e gli esiti sanitari legati alle allergie e all'asma analizzati. I risultati indicano che l'esposizione prenatale ai PFAS può essere associata a immunosoppressione nella prima infanzia.