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Corvelva Staff

L'uranio impoverito: la guerra del Golfo e la sindrome dei Balcani

  • "... La complessa sintomatologia clinica delle malattie croniche, comunemente descritte come Sindrome della Guerra del Golfo, rimane un'entità patologica poco compresa con teorie diversificate sulla sua eziologia e patogenesi. Sono stati ipotizzati diversi fattori causali, con particolare attenzione agli agenti di guerra chimica a basso livello, agli incendi di petrolio, ai vaccini multipli, alla sabbia del deserto (malattia di Al-Eskan) ..."
  • Alterazioni del sistema immunitario: Malattie autoimmuni, Sindrome della guerra del Golfo (GWS)
  • Data: 2001
  • Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11259733/

La complessa sintomatologia clinica delle malattie croniche, comunemente descritte come Sindrome della Guerra del Golfo, rimane un'entità patologica poco compresa con teorie diversificate sulla sua eziologia e patogenesi. Sono stati ipotizzati diversi fattori causali, con particolare attenzione agli agenti di guerra chimica a basso livello, agli incendi di petrolio, ai vaccini multipli, alla sabbia del deserto (malattia di Al-Eskan), al botulismo, all'Aspergillus flavus, al Mycoplasma, alle aflatossine e ad altri, che contribuiscono all'ampia portata delle manifestazioni cliniche. Tra le centinaia di migliaia di veterani dispiegati nell'Operazione Desert Storm, il 15-20% si è ammalato e circa 25.000 sono morti. L'uranio impoverito (DU), un prodotto di scarto a bassa radioattività derivante dall'arricchimento dell'uranio naturale con U-235 per il combustibile dei reattori o delle armi nucleari, è stato considerato un possibile agente causale nella genesi della sindrome del Golfo. È stato utilizzato nelle guerre del Golfo e dei Balcani come munizione perforante. Nell'operazione Desert Storm sono state utilizzate oltre 350 tonnellate metriche di DU, con una stima di 3-6 milioni di grammi rilasciati nell'atmosfera. La contaminazione interna da DU inalato è stata dimostrata dall'elevata escrezione di isotopi di uranio nelle urine dei veterani esposti 10 anni dopo la guerra del Golfo e desta preoccupazione a causa della sua tossicità chimica e radiologica e delle sue proprietà mutagene e cancerogene. Le opinioni polarizzate di diversi gruppi di interesse mantengono un'area di controversia sostenuta più nell'ambiente dei media pubblici che nella comunità scientifica, in parte per il motivo che non è stata sufficientemente affrontata da una ricerca interdisciplinare obiettiva e significativa.

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