Obiettivi: In questo studio abbiamo voluto caratterizzare la presentazione clinica, la prognosi a breve termine e le alterazioni del tessuto miocardico rilevate con la risonanza magnetica cardiovascolare (CMR) o la risonanza magnetica cardiaca in pazienti pediatrici affetti da miocardite associata a vaccinazione da coronavirus 2019 (C-VAM).

Metodi: In questo studio retrospettivo multicentrico condotto in 16 ospedali statunitensi, sono stati inclusi pazienti di età inferiore ai 21 anni con diagnosi di C-VAM e confrontati con una coorte di bambini affetti da sindrome infiammatoria multisistemica. I bambini più piccoli con C-VAM sono stati confrontati con gli adolescenti più grandi.

Risultati: Sono stati inclusi 63 pazienti con un'età media di 15,6 anni; il 92% era di sesso maschile. Tutti avevano ricevuto un vaccino a RNA messaggero e, tranne uno, si sono presentati dopo la seconda dose. Quattro pazienti presentavano una disritmia significativa; il 14% aveva una lieve disfunzione ventricolare sinistra all'ecocardiografia, che si è risolta alla dimissione; l'88% soddisfaceva i criteri diagnostici della CMR Lake Louise per la miocardite. Il danno miocardico, evidenziato dall'aumento tardivo del gadolinio alla CMR, era più diffuso rispetto alla sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini. Nessuno dei pazienti ha richiesto un supporto inotropo, meccanico o circolatorio. Non ci sono stati decessi. I dati di follow-up ottenuti nell'86% dei pazienti a una media di 35 giorni hanno rivelato la risoluzione dei sintomi, delle aritmie e della disfunzione ventricolare.

Conclusioni: Le caratteristiche cliniche e gli esiti precoci sono simili tra i diversi gruppi di età pediatrica nella C-VAM. Il decorso ospedaliero è lieve, con un rapido recupero clinico ed eccellenti risultati a breve termine. La CMR evidenzia lesioni miocardiche ed edema. Sono necessari un attento follow-up e ulteriori studi per comprendere le implicazioni a lungo termine e il meccanismo di queste alterazioni del tessuto miocardico.