In uno studio randomizzato in cieco, la somministrazione preoperatoria del vaccino Merck V710 contro lo Staphylococcus aureus è stata associata a un tasso di mortalità più elevato rispetto al placebo nei pazienti che hanno successivamente sviluppato infezioni da S. aureus nel postoperatorio. Dei pazienti esaminati, tutti i 12 destinatari del V710 (ma solo 1 dei 13 destinatari del placebo) con livelli sierici di IL2 non rilevabili prima della vaccinazione e dell'intervento chirurgico sono deceduti dopo un'infezione da S. aureus post-operatoria. La coincidenza di 3 fattori (bassi livelli di IL-2 prima della vaccinazione, ricezione del V710 e infezione post-operatoria da S. aureus) sembra aumentare sostanzialmente la mortalità nella nostra popolazione di studio dopo un intervento di chirurgia cardiotoracica maggiore. Inoltre, 9 dei 10 pazienti che hanno ricevuto il V710 con livelli preoperatori di IL17a non rilevabili e infezioni da S. aureus postoperatorie sono morti. Sebbene l'attuale studio stia generando ipotesi e l'esatta fisiopatologia rimanga speculativa, questi risultati sollevano la preoccupazione che le predisposizioni immunitarie possano influire negativamente sulla sicurezza e sull'efficacia dei vaccini contro lo stafilococco in fase di sviluppo. I potenziali benefici di un vaccino efficace contro lo S. aureus giustificano il continuo ma cauto perseguimento di questo obiettivo sfuggente.