Sindrome di Guillain-Barré dopo la vaccinazione contro la SARS-CoV-2 nel Regno Unito: uno studio di sorveglianza prospettico

Obiettivo Indagare le caratteristiche della sindrome di Guillain-Barré (GBS) in seguito a vaccini contro la SARS-CoV-2 e valutare l'esistenza di un legame causale tra i due.

Metodi - Abbiamo rilevato i casi di GBS dopo la vaccinazione contro la SARS-CoV-2 attraverso un sistema di sorveglianza nazionale online ad accesso libero. Per ogni caso, la certezza della GBS è stata classificata secondo i criteri di Brighton e la relazione con il vaccino è stata esaminata secondo i criteri di valutazione della causalità dell'OMS modificati. Abbiamo confrontato la distribuzione dell'età dei casi con quella dei casi di GBS prepandemici e le caratteristiche cliniche con l'International GBS Outcome Study (IGOS).

Risultati - Tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021, abbiamo ricevuto 67 segnalazioni di GBS in seguito al vaccino ChAdOx1 (65 prime dosi) e tre segnalazioni in seguito al vaccino BNT162b2 (tutte prime dosi). L'associazione causale con il vaccino è stata classificata come probabile per 56 (80%, tutti ChAdOx1), possibile per 12 (17%, 10 ChAdOx1) e improbabile per due (3%, 1 ChAdOx1). Una percentuale maggiore di casi si è verificata nel gruppo di età 50-59 anni rispetto alla GBS prepandemica. Le varianti cliniche più comuni sono state la GBS sensomotoria (n=55; 79%) e la diplegia facciale con parestesie (n=10; 14%). Il 10% (n=7/69) dei pazienti ha riferito un'infezione precedente, rispetto al 77% (n=502/652) della coorte IGOS (p<0,00001). La debolezza facciale (63% (n=44/70) vs 36% (n=220/620); p<0,00001) e la disfunzione sensoriale (93% (n=63/68) vs 69% (n=408/588); p=0,00005) erano più comuni, ma la gravità della malattia e gli esiti erano simili allo studio IGOS.

Interpretazione - La maggior parte delle segnalazioni di GBS ha fatto seguito alla prima dose di vaccino ChAdOx1. Sebbene il nostro studio non possa confermare o confutare il nesso di causalità, questa osservazione, insieme all'assenza di eziologie alternative, alla distribuzione dell'età diversa da quella prevista e alla presenza di caratteristiche cliniche insolite, supporta un nesso di causalità. I medici e gli organismi di sorveglianza devono rimanere vigili sulla possibilità di questo evento avverso molto raro e delle sue varianti atipiche.
Dichiarazione sulla disponibilità dei dati

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