Negli ultimi 15 anni, l'accumulo di prove ha implicato l'alluminio nei disturbi associati all'insufficienza renale cronica.1-6 Le manifestazioni ben riconosciute della tossicità sistemica da alluminio includono l'osteomalacia da frattura, l'encefalopatia da dialisi e l'anemia ipocromica microcitica. Più recentemente, è stato dimostrato un carico di alluminio nei neonati prematuri sottoposti a terapia con fluidi per via endovenosa.7 Sebbene l'importanza clinica di questo risultato non sia chiara, merita un'attenta considerazione. L'associazione tra eccesso di alluminio e disfunzione neurologica, che è stata riportata in pazienti con insufficienza renale cronica, suggerisce la possibilità che il sovraccarico di alluminio possa contribuire alla patogenesi del danno al SNC nel neonato prematuro malato.7,8

Esposizione all'alluminio - L'alluminio, che è il metallo più abbondante nella crosta terrestre, è ubiquitario nella sua distribuzione.7 L'esposizione a questo elemento è costante attraverso l'ingestione di acqua e cibo e l'esposizione a particelle di polvere.10 Poiché il solfato di alluminio (allume) è usato come agente flocculante nella purificazione delle forniture idriche municipali, l'acqua potabile può contenere alti livelli di alluminio (fino a 1.000 µg/L). Anche le lattine, i contenitori e gli utensili da cucina in alluminio, così come i farmaci contenenti alluminio, sono potenziali fonti di assunzione orale di alluminio. L'aumento dell'assunzione di alluminio come risultato del trasferimento attraverso la pelle è probabilmente trascurabile; tuttavia, l'esposizione è comune a causa dell'uso di alluminio nei deodoranti.10 Una parte dell'alluminio inalato viene trattenuta nel tessuto polmonare e nei linfonodi peribronchiali, ma è in gran parte esclusa dagli altri tessuti. La concentrazione polmonare di alluminio aumenta con l'età; a differenza dei livelli di alluminio in altri tessuti, la concentrazione nel polmone non è correlata a quella in altri tessuti.