Un workshop multidisciplinare tenutosi dal 29 settembre al 1° ottobre 1989 presso Airlie House, Warrenton, Virginia, ha preso in considerazione le complicazioni neurologiche della pertosse e del vaccino contro la pertosse. La mortalità per la pertosse negli Stati Uniti è di 2-3/1000 casi. Le convulsioni si verificano nell'1,9% dei casi e l'encefalopatia nello 0,3%. Esaminando tutti i dati, sembra probabile che la combinazione di una o più tossine batteriche, asfissia, ritenzione di CO2 e perdita di autoregolazione vascolare cerebrale sia responsabile dei sintomi neurologici. La tempistica dell'encefalopatia suggerisce che essa derivi da un'aumentata lisi dei batteri e dal rilascio di endotossina. L'encefalopatia non è limitata alla fase parossistica. Nel valutare le reazioni collaterali al vaccino, occorre tenere presente quanto segue: 1. I vaccini non sono standardizzati tra i vari produttori. 2. Per un determinato produttore, i vaccini non sono standard da un lotto all'altro. 3. A meno che il vaccino non sia adeguatamente preparato e refrigerato, la sua potenza e reattività variano con la durata di conservazione. In realtà, l'intera questione della disintossicazione da vaccino non è mai stata studiata in modo sistematico. Le reazioni avverse osservate, elencate in ordine di gravità crescente, comprendono irritabilità, pianto persistente e insolitamente acuto, sonnolenza, convulsioni, uno stato "ipotensivo e iporesponsivo" simile a uno shock e un'encefalopatia. Poiché il quadro neurologico non è specifico per la vaccinazione contro la pertosse, la sua relazione temporale con la vaccinazione è la variabile critica per determinare la causa. Sebbene la maggior parte delle convulsioni dopo la vaccinazione contro la pertosse sia associata alla febbre, i neurologi presenti al workshop sono concordi nel ritenere che queste non rappresentino convulsioni febbrili, ma convulsioni non benigne. L'incidenza dell'encefalopatia post-vaccino è difficile da accertare.