#IoNonDimentico - Lasciati Soli

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 Prima di tutto i numeri

Il Codacons ha svelato i dati di AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, sulle segnalazioni di sospette reazione avverse ai vaccini, dati che dal 2013 non erano stati più resi noti. Nel 2014, 2015 e 2016 le segnalazioni complessive sono state 21.658.

Solo per esavalente: 3551 segnalazioni, 454 reazioni gravi e 5 decessi


Quanto sono reali i numeri?

imm_ionondimentico_2_ass_omeopatii.jpgOltre che la stessa AIFA, l'Istituto Superiore di Sanità e l'OMS, anche FIAMO (Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopatici), la SIMA (Società Italiana di Medicina Antroposofica) e la SIOMI (Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata) ci tengono a sottolineare che:

  • i vaccini non sono innocui; essi possono avere effetti collaterali anche gravi che devono essere illustrati chiaramente ai cittadini prima della vaccinazione consegnando loro il foglietto di istruzioni affinché essi possano dare un reale consenso informato alla vaccinazione di se stessi o dei loro figli;
  • i danni prodotti dalle vaccinazioni sono sottostimati a causa di una irragionevole e pericolosa tendenza di alcuni medici a negarne la correlazione con il vaccino. Tale tendenza, che è lesiva del rapporto di fiducia indispensabile in medicina, allontana il cittadino dal medico vaccinatore e dai vaccini;

Marco (nome di fantasia) viene sottoposto dai suoi genitori alle vaccinazioni. A un certo punto del suo percorso vaccinale, Marco accusa gravi problemi di salute e...

imm_ionondimentico_2_aifa.jpg...i genitori si recano allo studio del pediatra, il quale li rassicura, “i vaccini non c'entrano nulla”. I genitori allora vanno alla asl, la quale conferma: “i vaccini non c'entrano nulla”, è una coincidenza (in effetti ci stiamo rendendo conto che i vaccini sono, probabilmente, la più frequente causa di coincidenze al mondo!).

Da questo preciso momento in poi, questa famiglia è lasciata sola.

Sola ad affrontare il peregrinaggio da un ospedale all’altro, da uno specialista all’altro, per capire COSA è successo a Marco. Sola ogni volta che dalla loro bocca esce quella parola, “vaccinazione”, perché la prima cosa da fare, a quanto pare, è NEGARE. SEMPRE. TUTTO.

Prima si nega, fin dove possibile, poi si fa di tutto per ritardare o rendere vaga una diagnosi, e quando questa infine arriva, spesso è troppo tardi.

Sì, perché sappiate che se vostro figlio, dopo un vaccino, dovesse sentirsi poco bene, avere qualche problema, o avere serissimi e gravissimi problemi, 99 volte su 100, la diagnosi arriverà abbastanza tardi da rendere il riconoscimento della correlazione temporale e causale così difficile da scoraggiare la maggioranza delle persone.

In Italia, infatti, abbiamo due leggi che regolamentano l’indennizzo e il risarcimento del danno vaccinale, la legge 210/92 e la legge 229/05.

Per i più “cocciuti” (o temerari, o coraggiosi), ecco qual è il percorso che si prospetta (ricordiamo sempre che parliamo di una famiglia distrutta, perché a nessuno verrebbe in mente di intraprendere una causa in tribunale per una “banale” reazione avversa. Per quella ci si accontenterebbe di una segnalazione e di un approfondimento sullo stato di salute e sull’eventuale controindicazione a continuare le vaccinazioni… ma questa è un’altra storia).

  1. Richiesta di riconoscimento del danno, in prima istanza alla Commissione Medica Ospedaliera (CMO)
  2. Attesa del primo giudizio praticamente sempre negativo, a prescindere da gravità/tempestività del danno.
  3. Se negativo, ricorso al Ministero della Salute con tempi di attesa di 2 anni. Risposta, quasi sempre negativa
  4. A questo punto si può intentare una causa, istruendo una pratica legale contenente, anche, le motivazioni di contestazione al giudizio, i certificati, la cartella clinica, etc etc

Da qui in poi, i tempi sono quelli (biblici) della giustizia italiana. E qualora vinciate in giudizio (evento ormai più unico che raro secondo la nostra esperienza), non è quasi mai finita: spesso, il ministero ricorre a sua volta, fino all’ultimo grado di giudizio. Prima di allora, non potrete chiudere quel doloroso capitolo.

Ci si può ben rendere conto di quanti e quali siano gli scogli da superare – psicologici, emotivi, economici, logistici – per una famiglia che già ha le sue problematiche da affrontare nel quotidiano.


Legge 210/92

Articolo 1

1. Chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge.

4. I benefici di cui alla presente legge spettano alle persone non vaccinate che abbiano riportato, a seguito ed in conseguenza di contatto con persona vaccinata, i danni di cui al comma 1; alle persone che, per motivi di lavoro o per incarico del loro ufficio o per potere accedere ad uno Stato estero, si siano sottoposte a vaccinazioni che, pur non essendo obbligatorie, risultino necessarie; ai soggetti a rischio operanti nelle strutture sanitarie ospedaliere che si siano sottoposti a vaccinazioni anche non obbligatorie.

A questo link è possibile visionare il testo integrale.

Molto interessante a nostro avviso l’articolo 7:

Articolo 7

1. Ai fini della prevenzione delle complicanze causate da vaccinazioni, le unità sanitarie locali predispongono e attuano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, progetti di informazione rivolti alla popolazione e in particolare ai donatori e ai soggetti riceventi materiali biologici umani, alle persone da vaccinare e alle persone a contatto.

2. I progetti di cui al comma 1 assicurano una corretta informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione e sono prioritariamente rivolti ai genitori, alle scuole ed alle comunità in genere.

3. Le regioni, attraverso le unità sanitarie locali, curano la raccolta dei dati conoscitivi sulle complicanze da vaccino, anche al fine di adeguare a tali dati i progetti di informazione e i metodi di prevenzione.

A voi lettori, qualcuno ha mai dato informazioni sui possibili rischi delle vaccinazioni? Qualcuno vi ha mai parlato della legge 210/92?

Cosa succede oggi agli indennizzati?

A quei soggetti cui è stato riconosciuto un danno grave da vaccino e che dovrebbero dunque ricevere anche un assegno mensile che consenta alla famiglia di accudirli e a loro stessi di condurre una vita “decorosa” (la maggior parte di queste persone verte in gravissime condizioni di salute che portano anche ad affrontare costi non indifferenti).
Il 15 luglio 2015 il Ministro Lorenzin rispondeva ad una interrogazione al Senato sulla quantificazione dei richiedenti indennizzo da vaccinazione e sull’entità degli “arretrati”, il testo completo è disponibile qui.

Alcuni interessanti dati sono emersi da questa interrogazione:

  • 648 sono i beneficiari della 210/92 in quanto riconosciuti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie.
  • 8.000 sono i titoli da eseguire, cioè arretrati.
  • 2 sono gli anni (2016-2017) per attuare un progetto specifico volto all’esecuzione delle sentenze e dei decreti ingiuntivi di condanna notificati negli anni 2012-2014 ma il biennio è passato, chissà se gli arretrati sono stati recuperati.

Forse è da addebitarsi a questo stato di “difficoltà” del Ministero a far fronte alle tante richieste di indennizzo, dovuta a diversi fattori, la “reticenza” odierna nel riconoscere i danneggiati da vaccino?
Fatto sta che il nostro consiglio per chi si accinge a sottoporre il figlio ad una o più vaccinazioni, per scelta consapevole o per cedimento di fronte ad un obbligo legislativo (magari perché impossibilitato a pagare la multa che li scagionerebbe dal ruolo di “untori”), è una cosa semplice:

Documentate il piu’ possibile lo stato di salute precedente ad ogni vaccinazione. Procuratevi esami, certificati, foto e video volti a confermare lo stato di buona salute oltre ogni ragionevole dubbio. Questo per due motivi: il primo, ovviamente, evitare la vaccinazione in caso di problematiche che dovessero emergere (però ve li dovrete pagare, perché non è previsto dal SSN che prima di questo trattamento sanitario sia ragionevole accertarsene); il secondo, nel malaugurato e raro caso in cui doveste trovarvi nella situazione descritta all’inizio di questo articolo, Dovrete avere le prove del fatto che dopo il vaccino qualcosa è successo. E chiedere a gran voce che questo qualcosa venga indagato a dovere. Solo con le prove del prima e del dopo potrete avere una minima speranza di veder riconosciuto un nesso causale con la vaccinazione di un qualsiasi evento avverso.

Noi, dal canto nostro, auspichiamo che in uno Stato civile, il primo nel quale vengono introdotte ben 10 vaccinazioni obbligatorie, si dia seguito senza indugio al risarcimento di quei - pochi o tanti - casi in cui da questo trattamento sanitario derivi un danno di varia entità, eventualità della quale non si può, a ragion (e legge) veduta, negare la possibilità.

Vogliamo che da parte degli operatori sanitari, medici, infermieri, professori, specialisti, non vi sia il minimo timore o remora nel dire “sì, potrebbe ANCHE essere stato il vaccino, INDAGHIAMO”.
Perché questo si chiede qui, la possibilità di veder riconosciuta ed applicata una legge, senza che questo debba significare un’epopea dolorosa e lunga per quelle – poche o tante – famiglie che si vedono negare la serenità, l’amore, il futuro, la speranza.

Corvelva Staff

Corvelva

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