Rotavirus

Rotavirus: Shedding del virus vaccinale

Rotavirus: Shedding del virus vaccinale

Il grande tema su cui vertono le politiche liberticide proposte dai vari funzionari di sanità pubblica è che i bambini o adulti non vaccinati rappresentano un pericolo per coloro che li circondano. Questa idiozia scientifica si allarga a tutta la popolazione, arrivando a definire i non vaccinati come una minaccia persino per bambini e adulti completamente vaccinati.
Oggi è di fatto l'argomento più comune utilizzato per giustificare le leggi sulle vaccinazioni obbligatorie, aggiungendo talvolta anche la tutela dei più fragili tra i fragili, coloro che non possono essere vaccinati perché immunocompromessi.

A questa retorica pseudoscientifica si contrappone un quesito che si pongono diversi genitori: il mio bambino non vaccinato o immunocompromesso potrebbe ammalarsi entrando in contatto con una persona vaccinata di recente?

Quando si parla di vaccini a virus vivo, la risposta breve è: .

Cos'è il Shedding Virale?

Lo shedding virale avviene quando durante un'infezione, il virus viene rilasciato dall’ospite infetto attraverso i fluidi, le secrezioni o le lesioni della superficie corporea per un periodo di tempo variabile e con la possibilità di trasmissione della malattia e/o dell’infezione stessa. Come sinonimo viene utilizzato comunemente il termine "spargimento virale".

Anche il virus del ceppo vaccinale può essere rilasciato per un periodo di tempo variabile dalle persone vaccinate e può essere trasmesso ad altri.(1-2) Sebbene si sostenga che i vaccini prodotti con virus vivi attenuati raramente possono causare complicazioni nelle persone vaccinate e che lo shedding del ceppo vaccinale raramente causa malattie nei contatti stretti delle persone recentemente vaccinate, è importante essere consapevoli che l'infezione da virus vivi del ceppo vaccinale può talvolta causare gravi complicazioni nelle persone e che i virus possono essere sparsi e trasmessi ad altri con conseguenze gravi o addirittura fatali.

Rotavirus e vaccini rotavirus a virus vivi attenuati

Il rotavirus è un virus a doppio filamento di RNA della famiglia Reoviridae che infetta e causa malattie diarroiche nell'uomo. Il rotavirus è altamente trasmissibile e la maggior parte dei bambini ha contratto un'infezione da rotavirus entro i cinque anni di età, spesso senza accusare sintomi. Il rotavirus è presente nel tratto gastrointestinale delle persone infette e viene rilasciato in grandi quantità nelle feci a partire da due giorni prima della comparsa della diarrea e fino a 10 giorni dopo l'inizio dei sintomi. Il rotavirus è stato rilevato nelle feci di persone immunodeficienti per più di 30 giorni dopo l'infezione.(3)
L'infezione da rotavirus può essere asintomatica o può provocare febbre alta, diarrea, disidratazione e vomito, ma la maggior parte delle infezioni non hanno complicazioni e si risolvono entro 3-7 giorni. I bambini immunodeficienti sono a maggior rischio di complicazioni da infezione da rotavirus.(4)

In Italia sono commercializzati due vaccini contro il rotavirus: RotaTeq della Sanofi Pasteur-MSD e il Rotarix della GlaxoSmithKline.(5)

Le contaminazioni virali nei vaccini contro il rotavirus 

Il vaccino RotaTeq contiene cinque ceppi attenuati di rotavirus ingegnerizzati geneticamente utilizzando rotavirus di mucca e in più ha una contaminazione conclamata di DNA di due virus suini: il circovirus suino 1 e il circovirus suino 2.(6)
Il vaccino Rotarix contiene i ceppi di rotavirus geneticamente modificati con rotavirus umani e anche per questo vaccino troviamo una contaminante di circovirus suino 1, come d'altronde la stessa azienda produttrice GSK ha dichiarato: “il circovirus suino di tipo 1 (PCV-1) è presente in Rotarix”.(7)

Dal 2010, quando si è scoperto che i circovirus suini contaminano i vaccini rotavirus,(8) le aziende produttrici hanno insistito sul fatto che i virus suini o il DNA di virus suini presenti nei loro vaccini “non sono noti per causare malattie nell'uomo”. Tuttavia, il circovirus suino 1 è noto per causare una malattia letale di deperimento nei lattonzoli (cuccioli su siono).(9)

L’Italia nel 2010 aveva sospeso l'utilizzo dei due vaccini contro il rotavirus(10) proprio per la presenza di circovirus suino, ma in breve tempo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha emanato un comunicato stampa riproponendo il parere dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) sul positivo rapporto beneficio/rischio del vaccino Rotarix, sottolineando comunque che “dato che PCV-1 non deve essere presente nel vaccino Rotarix, il produttore ha proposto misure per la fabbricazione del vaccino libero dal virus PCV-1”.(11) L’AIFA ha così tanto preso in considerazione la salute pubblica, che dopo 9 anni, 28 maggio 2019, ha emesso una determina in cui si limitava a “gestire la presenza di circovirus suino di tipo 1 (PCV-1)” nel vaccino Rotarix(12) senza avervi mai posto rimedio.

Lo shedding del ceppo vaccinale di rotavirus 

Nel 2008 è stato pubblicato un articolo sul The Lancet in cui l’autore discuteva la diffusione e la trasmissione virale del vaccino contro il rotavirus da parte dei bambini vaccinati e ha affermato che "Una revisione degli studi pre-licenziamento del vaccino contro il rotavirus mostra che la diffusione e la trasmissione virale erano più elevati con il vecchio vaccino tetravalente contro il rotavirus rhesus [Rotashield, ritirato nel 1999] rispetto all'attuale vaccino monovalente attenuato contro il rotavirus umano [Rotarix] e al vaccino pentavalente di riassortimento bovino-umano [RotaTeq]".
L’autore, nel medesimo studio, ha avvertito che "i contatti immunocompromessi dovrebbero essere avvisati di evitare il contatto con le feci del bambino immunizzato, se possibile, in particolare dopo la prima dose di vaccino per almeno 14 giorni".(13)

Nel 2010 è stato pubblicato su Pediatrics un caso di bambino sano di 30 mesi che non aveva mai ricevuto il vaccino contro il rotavirus e che è stato infettato dal ceppo vaccinale del rotavirus. Il bambino è finito al pronto soccorso con una grave gastroenterite a distanza di 10 giorni da quando al fratello di due mesi era stata somministrata una dose di vaccino RotaTeq. Al pronto soccorso è stato prelevato un campione di feci che è risultato positivo ai ceppi derivati dal vaccino RotaTeq dopo il test RT-PCR. Gli autori del case report hanno notato che "la trasmissione dei ceppi RotaTeq ai contatti non vaccinati non è stata valutata negli studi clinici". Hanno aggiunto che entrambi i vaccini RotaTeq e Rotarix hanno "il potenziale di trasmissione del virus vaccinale ai contatti".(14)

Nell'inserto informativo americano del vaccino RotaTeq, pubblicato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 2013, il produttore ha riportato che la diffusione del ceppo vaccinale del rotavirus è stato documentato nelle feci di 32 pazienti su 360 (8,9%) dopo una dose di RotaTeq ed è comparso già un giorno e fino a 15 giorni dopo la vaccinazione. L'azienda farmaceutica ha riconosciuto che "è stata osservata la trasmissione di ceppi virali del vaccino dai vaccinati ai contatti non vaccinati".(15)

Uno studio pubblicato nel 2011 su Vaccine ha osservato che “L'antigene del rotavirus è stato rilevato già dal terzo giorno post-vaccinazione e fino al nono giorno, con un picco di diffusione nei giorni da 6 a 8 post-vaccinazione. Il rotavirus di tipo vaccinale è stato rilevato in tutti i 50 campioni positivi all'antigene e in 8 degli 8 campioni negativi all'antigene…". La conclusione dello studio ha ribadito che “...i risultati di questo studio dimostrano che lo shedding fecale del virus vaccinale del rotavirus dopo la prima dose di RV5 può verificarsi in un intervallo di giorni post-vaccinazione più ampio di quello studiato in precedenza. Alla luce di questi risultati e del fatto che il virus vaccinale vivo è stato isolato dalla maggior parte dei campioni analizzati mediante coltivazione in coltura cellulare, è necessario chiarire ulteriormente i potenziali rischi e benefici della vaccinazione all'interno di famiglie con individui immunocompromessi in studi futuri sulla trasmissione.”(16)

Uno studio più recente, pubblicato nel 2017 sulla rivista Human Vaccines & Immunotherapeutics, ha rilevato il virus del vaccino contro il Rotavirus “nel 70% dei neonati, nel 78% dei lattanti”.(17)

Un altro studio del 2018 ha invece dimostrato che “Il virus del vaccino RotaTeq è stato rilevato nei campioni di feci del 47%-87% dei bambini dopo ogni dose di vaccino”(18)

Lo stesso anno uno studio pubblicato su Journal of Clinical Microbiology, ribadendo che “lo shedding fecale dei ceppi vaccinali RV persista per lunghi periodi di tempo, non è chiaro come ciascun ceppo vaccinale si replichi nel tessuto intestinale e venga escreto nelle feci” e ha identificato che “è probabile che lo shedding di G1 e G6 sia predominante nei neonati vaccinati.(19)

Uno studio del 2020 pubblicato su Vaccine ha concluso quanto segue: “Abbiamo riscontrato che il 93% dei vaccinati ha disseminato particelle virali correlate al vaccino in un campione prelevato 5-10 giorni dopo la prima dose, indicando che lo shedding nelle feci è molto comune…”.(20)

Corvelva
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