Da quasi un anno e mezzo stiamo chiedendo risposta al quesito per noi più importante, conoscere il numero dei danneggiati da vaccino in Italia, ma continuiamo a scontrarci con un vero e proprio muro di gomma e oggi siamo a comunicarvi che ricorreremo al Tar per avere risposta!
Va premesso che qualsiasi sia questo numero, esso sarà inevitabilmente e fortemente sottostimato rispetto alla reale portata degli eventi avversi anche gravi, perché il Ministero della Salute nel corso degli anni ha elaborato una macchina burocratica tale da non riconoscere il danno e l’avvocatura dello Stato ha il “compito” ormai consuetudinario di ricorrere a tutti i gradi di giudizio con il fine, lecito ma non etico, di allungare oltremodo i processi e tardare così le sentenze e gli eventuali riconoscimenti. Dunque, di fatto, il numero di danneggiati riconosciuti dallo Stato è a nostro avviso una minima percentuale rispetto al dato reale, ma, comunque, a quanto ammonta questo numero?
Oggi, dopo le varie richieste di accesso agli atti, dopo i silenzi e le risposte evasive e dopo aver fatto ricorso all’organo preposto, ci troviamo nuovamente al punto di partenza o quasi: la risposta è che sono 648. Ma...
Ad aprile 2021, dopo la nostra richiesta di riesame, ci hanno risposto e tale risposta si può riassumere in queste frasi:
“Quanto richiesto da codesta Associazione impone una consistente attività di preparazione, organizzazione, elaborazione, interpretazione che l’amministrazione dovrebbe svolgere appositamente per rendere disponibili i dati richiesti. Dati questi, che, si precisa, non sono direttamente disponibili: l’ufficio 4 della predetta Direzione generale svolge, infatti, attività di liquidazione degli indennizzi e di contenzioso connesso agli stessi e per corrispondere alla richiesta di che trattasi dovrebbe distogliere risorse a discapito dell’ordinaria attività di liquidazione, già sufficientemente gravata dall’esecuzione dei numerosissimi titoli giudiziari di condanna, comprese condanne di ottemperanza da parte dei Tar.”
Dunque, l’ufficio preposto non sa risponderci poiché non elabora i dati e perché troppo oberato “dall’esecuzione dei numerosissimi titoli giudiziari di condanna” ed evidentemente nemmeno il Ministero della Salute è in grado di fornirci una risposta visto che continua ad indicarci le cifre di un’altra legge che riporta, per sua stessa natura, numeri ancora inferiori.
Da ciò sorge la domanda lecita: hanno imposto la vaccinazione obbligatoria sancita dalla Legge 119/17 senza avere dati reali sul rapporto rischio/beneficio?! E ancora: la firma di ogni consenso informato ha implicitamente una mancanza di informazioni tale da non permettere di renderlo completo nella sua forma?
Non ci accontentiamo di un post su un social per denunciare questo atteggiamento omertoso da parte delle istituzioni e, come detto all’inizio, abbiamo già chiesto al nostro legale di presentare un ricorso al Tar competente, quello del Lazio, per avere questi numeri!
Le nostre domande, ancora oggi inevase, sono chiare. Abbiamo chiesto e vogliamo sapere:
- il numero dei casi di danni da vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie riconosciuti;
- il numero dei casi di morte da vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie riconosciuti;
- l’ammontare totale indennizzato dallo Stato;
- i riconoscimenti di indennizzo (sia in caso di danni che di decesso) suddivisi per anno, fascia d’età del soggetto indennizzato e regione di competenza del riconoscimento.
Non ci fermeremo fino a quando non avremo risposta e dopo chiederemo che tale dato sia pubblico sempre, che non si debba litigare con il mondo per saperlo. Che non si debba interpellare un giudice per conoscere una cosa che dovrebbe essere pubblica sempre!
Corvelva Staff