Per Freedom of Information Act (FOIA) si intende la legge che tutela la libertà d'informazione e il diritto di accesso agli atti amministrativi. Noi italiani, che siamo sempre più avanti di tutti, abbiamo visto approvare il FOIA con decreto legislativo del 25 maggio 2016, n. 97 (Pakistan nel 2004 e USA nel 1966).
Abbiamo, come dicevamo, protocollato precise domande sia alla Regione Veneto che allo Stato Italiano chiedendo quanto segue:
- conoscere quanti casi di danni da vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie sono stati riconosciuti con indennizzo dalla Regione Veneto; quanti casi di morte; conoscere quali patologie hanno contratto i danneggiati che sono stati riconosciuti; per quali vaccini sono stati riconosciuti con indennizzo; l’ammontare indennizzato dalla Regione Veneto;
- conoscere i dati di cui ai punti sopra, suddivisi per anno, fascia d’età e ULSS di competenza in modo da avere anche una sorta idea generale dei danneggiati della nostra regione.
Oggi, 6 maggio 2019, abbiamo avuto risposta dalla nostra Regione!
Il dato era stato chiesto appositamente a tutte le Istituzioni venete, e sapevamo benissimo che in capo alle Regioni l'indennizzo della Legge 210/92 è passato solo dal 2001 in poi, con una sostanziale limitazione temporale oltre che geografica, pertanto la medesima richiesta è stata presentata anche al Ministero della Salute e tutti gli organi preposti e vi assicuriamo che siamo pronti a portare in tribunale chiunque ci impedisca di avere questi dati. Arriveremo a sapere il numero preciso e lo riporteremo tale e quale.
Detto ciò, pur con le limitazioni sopra descritte, quindi dal 2001 al 2015, sappiamo ora che nella regione Veneto ci sono stati 40 indennizzi di soggetti che dopo la vaccinazione, obbligatoria e/o non obbligatoria, hanno subìto un danno irreversibile, di cui 3 decessi.
40 soggetti indennizzati in Veneto dal 2001 al 2015 con una media di quasi 3 indennizzati ogni anno, di cui 3 dopo un decesso.
Sia chiaro, per indennizzati si intende soggetti che a causa delle vaccinazioni (obbligatorie e non obbligatorie) hanno subìto un danno irreversibile o decesso, che hanno segnalato, che poi hanno richiesto un indennizzo, presentandosi alla CMO e il più delle volte affrontato una lunga causa in tribunale, vedendo infine accolte le proprie istanze.
Per quello che sappiamo, per esperienza della nostra associazione, già questa è una scrematura pesantissima, perchè la realtà è che non sono molte le famiglie che trovandosi di fronte ad un calvario, e dovendo affrontare un intero sistema che gli va contro, sono in grado di sostenere questa battaglia, oltre al dramma quotidiano che li ha colpiti.
In ogni caso, le sospette reazioni avverse della Regione Veneto, segnalate su Canale Verde nel solo anno 2017, sono 1492 (8,3/10.000 dosi). Per quanto riguarda il periodo di osservazione più lungo disponibile, Canale Verde ha raccolto dal 1992 al 2017:
- 671 segnalazioni di reazioni gravi risultate correlabili causalmente ai vaccini
di cui - 84 reazioni locali
- 587 eventi sistemici
Il tasso medio annuo di segnalazione di eventi gravi e correlabili risulta pari ad 1 caso ogni 52.631 dosi somministrate (non uno su un milione, come qualche professore ama ripetere).
I pazienti che hanno presentato sequele a distanza, con esiti neurologici severi in 8 casi e sintomi lievi in 10, sono stati in totale 18, pari a 1 caso su quasi 2 milioni di dosi somministrate.
Sempre Canale Verde, a questo punto omettendo volontariamente, ravvisa che non sono stati segnalati decessi causalmente correlabili. Pertanto ci siamo persi per strada 3 decessi indennizzati e questo rende l'affidabilità di tutto il report di Canale Verde, che ricordiamo essere il più efficiente sistema di farmacovigilanza italiana, alquanto dubbia.
Purtroppo la risposta ottenuta è solo parziale, in quanto l'Ente che si occupa degli indennizzi in Veneto sostiene che, per fornirci gli altri dati (ad esempio quali sono i vaccini che hanno provocato il danno), sarebbero costretti a "paralizzare in modo sostanziale il buon funzionamento dell'attività istituzionale dell'Ufficio Indennizzi".
Verificheremo se ci sono gli estremi per ottenere anche le risposte mancanti: ci sia concesso almeno dire che, per una analisi del profilo di sicurezza di questi prodotti (vaccini), avere una statistica/evidenza di quanti e quali di questi abbiano provocato danni tali da giustificare l'indennizzo e finanche la morte, ci sembrerebbe il minimo, da parte dell'Ufficio Indennizzi.
Nella Regione Veneto, che conta 5 milioni di abitanti e sapendo bene che il dato è sottostimato, esiste 1 deceduto o danneggiato da vaccino ogni 125.000 abitanti. Parliamo sempre di persone che non hanno avuto una reazione avversa, ma di persone la cui vita è stata irrimediabilmente distrutta abbastanza da avere la forza di combattere per anni contro un sistema che è strutturato per occultare e limitare il riconoscimento del danno. Questo per il Veneto, parziale; a presto il dato italiano.
Dove c'è un rischio, se pur minimo (e non sembra minimo), ci deve essere libertà di scelta.
Download: Documento Ulss 6 Euganea