Le Comunicazioni

Corvelva rinuncia al contributo dell’Ordine Nazionale dei Biologi

Corvelva rinuncia al contributo dell’Ordine Nazionale dei Biologi

Comunichiamo di aver preso la decisione di procedere alla restituzione della donazione dell'Ordine Nazionale dei Biologi.

Questa decisione è stata presa per un motivo semplice, dimostrare a tutti coloro che hanno strumentalizzato la donazione dell’ONB, che ricordiamo essere una piccola parte dell’investimento per le analisi qualitative su prodotti farmaceutici, che noi genitori possiamo procedere da soli.

Non vogliamo ora rinfocolare polemiche pertanto ci limitiamo a constatare come in questi mesi nessuno abbia sollecitato le istituzioni preposte a dare prova della sicurezza dei farmaci da noi testati, dunque prendiamo atto che la comunità scientifica non sollecita risposte scientifiche, bensì preferisce usare altri strumenti per giustificare le sue convinzioni e portare avanti la sua difesa alla nostra denuncia sulla presunta non conformità di prodotti farmaceutici di aziende private.

Peccato, sarebbe stata un'ottima occasione per dimostrare scientificamente quello che da sempre sostengono, "i vaccini sono farmaci sicuri ed efficaci, ecco qui le prove scientifiche che smentiscono Corvelva", analisi ufficiali alla mano. E invece no, di analisi nemmeno una traccia, di richieste in tal senso neanche l'ombra, solo tanto clamore e accanimento su chi ha ritenuto importante indagare in maniera indipendente e ricercare le risposte che non ci vengono date.

Prendiamo atto di vivere in un Paese che si finge democratico ma di fatto risponde alle richieste di chiarezza e di trasparenza dei suoi cittadini mettendo in moto la ben nota macchina del fango che serve a zittire chi osa chiedere e a sotterrare qualsiasi ombra di dissenso o di dubbio.

Ebbene, oltreoceano accade questo, proprio negli stessi giorni:

WASHINGTON, DC, 11 febbraio 2019 - In risposta a una causa della Freedom of Information Act (FOIA), l'FDA ha ammesso, per la prima volta, che le agenzie governative, incluso il CDC, raccomandano vaccini per donne in gravidanza senza senza che questi abbiano avuto la concessione di licenza per le donne in gravidanza dalla stessa FDA, né test per la sicurezza negli studi clinici. La causa, presentata dall'avvocato Children’s Health Defense (CHD), Robert F. Kennedy, Jr. per conto di Informed Consent Action Network (ICAN), un gruppo di difesa della sicurezza dei vaccini, ha cercato tutti i dati degli studi clinici utilizzati dalla FDA per approvare i vaccini antinfluenzali nelle donne incinte. La risposta concisa della FDA:
"Non abbiamo registrazioni rispondenti alle vostre richieste". I dati del CDC mostrano che le donne che hanno ricevuto alcuni vaccini antinfluenzali dal 2010 al 2012 hanno avuto un rischio 7,7 volte maggiore di aborto rispetto alle donne che non hanno ricevuto tali vaccini. CDC ha pubblicato lo studio su Vaccine, ma ha omesso tali risultati dal suo comunicato stampa. (https://goo.gl/gkHGnC)

Noi ringraziamo l'Ordine Nazionale dei Biologi, nella persona del suo presidente dott.Vincenzo D'Anna per la disponibilità e la trasparenza d'intenti; ci rendiamo altresì conto che in questo Paese i cittadini devono sbrigarsela da soli: la comunità scientifica non permette alle istituzioni volenterose di aiutarli, pertanto facciamo mea culpa per aver pensato di vivere in un paese normale, con media normali e scienziati normali.

Ci auguriamo vivamente che questo metta fine a questo ridicolo polverone mediatico e ci consenta di concentrarci a consolidare i dati preliminare già pubblicati per arrivare presto ad un punto fermo; la polemica fine a sé stessa non ci è mai interessata, stiamo cercando prove scientifiche utilizzando un metodo scientifico, siamo convinti che un giorno anche AIFA, ISS ed Ema dovranno confrontarsi sui dati che stiamo portando, e quel giorno si potrà forse tornare a discutere di scienza e non di propaganda scientista.

Staff Corvelva

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