Carissimi Genitori,
come donna, madre e psicologa non avrei mai immaginato di scriverVi una lettera aperta di questo e tipo e fino all’ultimo spero che, la realtà che si sta prospettando, in qualche modo venga evitata… ma la data del 10 marzo si avvicina e quindi, con il cuore in mano, mi sento in dovere di farlo, accettando la richiesta di Corvelva.
Per mesi ho lottato al vostro fianco contro la coercizione a favore del dialogo e della Libertà di scelta, ma ad oggi dobbiamo prepararci al fatto che tanti bambini potrebbero essere allontanati dalle scuole dell’infanzia senza poter concludere l’anno con i loro compagni e con le loro insegnanti, subendo questa assurda forma di violenza .
Ognuno di voi probabilmente si sarà già preparato un piano B e dobbiamo parlare con i nostri figli; mi sento in dovere di parlarvi di questo, cercherò di essere semplice, chiara e generale, mettendomi a disposizione, nel caso ce ne fosse bisogno, tramite Corvelva di affiancarvi, fin dove mi è possibile, in questa situazione delicata.
- I bambini capiscono
Il primo errore da evitare è quello di pensare che se stanno giocando non stanno ascoltando: loro sono lì, guardano, ascoltano e si fanno un’idea sulle cose. Quindi probabilmente in questi mesi hanno ascoltato le riflessioni tra voi genitori, i vostri commenti ai notiziari, le vostre telefonate, quindi hanno percepito che c’è qualcosa che non va che li riguarda e forse qualcuno di loro si è già spinto a farvi delle domande. - Mai Mentire
Se ciò è vero sempre, ancora di più lo è quando ci fanno una domanda. I bambini sanno quando non stiamo dicendo una cosa non vera , ma lo accettano per fiducia nei confronti dei genitori. Quindi necessariamente , vista l’età , semplificate e adattate la vostra comunicazione a loro evitando certi concetti e certi termini, anche per non creare confusione, ma non mentite. - Come parlare con loro
La cosa più importante, come vi ho già scritto, è dare ai bambini informazioni che corrispondono alla verità. Se parlerete loro onestamente li aiuterete a rafforzare la fiducia, trasmetterete il messaggio che una famiglia, insieme, può far fronte alla delusione, al cambiamento.
Spiegate loro che le vostre scelte le avete fatte pensando di fare il loro bene… spiegate loro che ogni genitore fa delle scelte che ritengono le migliori per il proprio figlio; educate alla diversità di pensiero e al rispetto delle opinioni altrui, facendo esempi semplici che possano comprendere.
Quando un bambino non ha informazioni chiare tende a riempire “gli spazi vuoti” con confusione, amarezza e rabbia. Parlare apertamente è un’opportunità di correggere le idee sbagliate.
So che da adulti tutto ciò è complicato perché anche per voi è difficile questo momento… cercate di sedervi accanto ai bambini, cercate di essere loro vicini anche fisicamente e di poterli guardare negli occhi adottando un linguaggio più semplice possibile, cercando di arrivare subito al dunque senza lasciarli sulle spine, assicurate loro che avete fatto tutto il possibile e che continuerete a farlo e che non hanno nessuna colpa del cambiamento che avverrà. Lasciate spazio alle domande, alcuni bambini hanno bisogno di tempo altri le faranno subito, ma fate in modo che i dubbi non rimangano dentro di loro .
Spiegate loro cosa succederà dopo il 10 mazo, se resteranno a casa con i nonni, se andranno in ambienti alternativi, se arriverà una baby sitter, se avete deciso di prendere loro un cane, un gatto… mettendo in luce i vantaggi della soluzione che avete trovato per loro. Se i bambini sono all’ultimo anno spiegate loro che a settembre andranno alle elementari con i loro attuali compagni. Se sono più piccoli spiegate loro che soluzione state cercando, o avete già trovato. Nel caso, me lo auguro, siate in buoni rapporti con alcuni genitori dei compagni di classe, rassicurate loro che ci saranno occasioni per rivederli, che potranno invitare qualche compagno a casa vostra, che si potrebbero organizzare incontri al parco, pizzate in compagnia. Incoraggiateli a trovare una soluzione, che loro stessi vi propongano qualcosa, cercando di porre la questione come una ricerca insieme.
Non abbiate paura di mostrare le vostre emozioni. Non dobbiamo vergognarci di mostrarci tristi o addolorati, ma mostrate loro anche l’entusiasmo per la nuova soluzione. Dite ai vostri figli che capiamo come si sentono, lo vediamo, immaginiamo la delusione e l’incertezza che stanno provando. La nostra comprensione sarà fondamentale per far loro capire che non sono i soli a provare certi sentimenti… NON SONO SOLI, perché mamma e papà condividono la loro emozione.
Evitate nella vostra spiegazione parole come castigo-punizione-cattiveria-ingiustizia focalizzandovi su parole positive come scelta-novità-opportunità-crescita.
Parlare di queste cose difficili richiede di imparare nuove competenze genitoriali, è necessario ampliare i propri confini in un momento di tensione. Ma la cosa più rassicurante per un bambino, nelle nostre parole, sarà che sappiamo cosa fare e possiamo prenderci cura di lui . Ricordatevi che voi conoscete bene i vostri figli quindi tarate le spiegazioni che darete in base all’età e alla conoscenza che avete di vostro figlio .
"State insegnando ai vostri figli che cosa significa per voi Amare e cos’è per voi la Libertà… è l’insegnamento più importante che possiate dare loro non dimenticatelo. Non siete soli… non sono soli…
Dott.ssa Elena Pavan, Psicologa