In questi giorni si è aperta una piccola diatriba rispetto a un’iniziativa referendaria che, in linea teorica, vorrebbe abrogare il famigerato Decreto-Legge “Lorenzin” e avrete forse notato che non abbiamo detto nulla a riguardo, fino ad oggi. Il motivo della nostra refrattarietà allo schierarsi pro o contro questo referendum non sta nel fatto che non abbiamo un’idea chiara a riguardo, anzi, l'abbiamo chiarissima, ma non siamo soliti voler mettere le mani avanti su iniziative o azioni altrui, in generale, ma questa volta dobbiamo fare un'eccezione.
Il tema è così vasto che non potevamo ridurre il tutto in poche righe capaci di spiegare in modo dettagliato il nostro radicale convincimento sullo strumento referendario, pertanto vi abbiamo preparato un corposo articolo che può aiutarvi a capire la nostra posizione, che è la posizione di un’Associazione i cui membri del direttivo altro non sono che comuni genitori. Questo punto ci teniamo a sottolinearlo: noi non siamo altro, siamo genitori che questa legge infame e liberticida l’hanno presa sui denti (e contrastata) nel 2017, ma che hanno sviluppato la propria sensibilità sul tema ancor prima.
Proprio perché abbiamo vissuto e stiamo vivendo tutt’oggi gli effetti del Decreto Lorenzin, siamo totalmente contrari a qualsiasi idea di rimettere al voto popolare i diritti nostri e dei NOSTRI figli. I diritti si conquistano, non si mettono al voto della maggioranza!
Quando sentiamo parlare di referendum abrogativo sul Decreto-Legge Lorenzin va compreso che di iniziative similari, poi abortite, ne sono state proposte diverse nel corso del tempo e coloro che hanno vissuto la genesi dell’infame Legge 119 del 2017, per la maggior parte hanno la propria posizione chiara - e contraria - riguardo allo strumento referendario.
Questo rigetto allo strumento referendario su temi così importanti come l’obbligatorietà vaccinale, è storicamente condiviso da pressoché tutti i movimenti per la libertà di scelta vaccinale che sono esistiti nel mondo da Jenner in avanti, con una parentesi nera per la Svizzera.
Mettere al voto referendario i diritti individuali, come il diritto all’autodeterminazione in campo sanitario, non solo è filologicamente sbagliato (per noi), ma anche molto molto rischioso e questa nostra posizione è frutto di una storica e attenta analisi del rapporto rischio/beneficio di tale strumento in questo contesto socio-politico.
L’iniziativa referendaria deve tenere conto in maniera oggettiva della situazione italiana, europea e mondiale: siamo, noi per la libertà di scelta vaccinale, una meravigliosa e determinata minoranza e lo abbiamo visto in maniera cristallina nel recente periodo Covid19. Tutt'ora, per quanto moltissime persone si siano scontrate con l'amara realtà, ovvero che gli obblighi vaccinali non sono compensati da alcuna tutela dello Stato che li impone, ad esempio, o ancora meglio, che spesso e volentieri i governi mentono spudoratamente sul danno da vaccino, abbiamo comunque le file fuori dai centri vaccinali e negli ambulatori di medicina generale per le campagne antinfluenzali, che peraltro hanno preso piede con alte percentuali anche tra i bambini. Di questa situazione va tenuto conto, per valutare un sì o un no ad un'iniziativa referendaria.
In altre parole, va fatta la domanda preliminare: cosa rischiamo con quest'azione se perdiamo? Questa è una domanda fondamentale da porsi se si vuole agire con consapevolezza piena e valutare rischi e benefici. Noi abbiamo sempre valutato in questo modo le azioni intraprese, anche le azioni legali che abbiamo affrontato nel tempo. In alcuni casi abbiamo attivato azioni sapendo benissimo che c’era una possibilità di soccombenza, ma valutati i rischi le abbiamo comunque portate avanti perché era giusto farlo e l’eventuale perdita non avrebbe in nessun modo compromesso altrui libertà.
Ma qui, guardando al peggior scenario possibile, c'è molto di più in gioco!
Già la primissima ipotesi del non raggiungimento delle 500.000 firme o del quorum potrebbe rivelarsi un potenziale pericolo per tutti, andando a delegittimare tutte le istanze in atto poiché supportate da un numero così esiguo di persone. Vi sembrerà banale questa critica ma è una questione di metodo e non essere consapevoli del muro probabile su cui ci si andrà a schiantare, ci fa propendere per un’incauta valutazione del contesto sociale.
Ma non è questo il peggiore degli scenari: il vero rischio sta nel non valutare la potenza mediatica, economica, politica dei nostri antagonisti e le contromisure che sono in grado di mettere in campo.
Forse (anzi, sicuramente) chi c'era nel 2016/2017 ricorda il clima mediatico e politico che ha anticipato l'annuncio del Decreto Legge Lorenzin… chi non lo ricorda o ha memoria difettosa oppure dormiva sonni beati all'epoca, ignaro dell'argomento e della sua portata internazionale. Noi invece ricordiamo nitidamente ogni passaggio dei prodromi della Legge 119/2017, dall'epidemia mediatica di meningite (2015), seguita poi da allarmismi di crescente intensità, finti morti di morbillo in Europa sbandierati senza pudore in diretta TV fino ad arrivare all'inizio di un serpeggiante sentimento di ostilità nei confronti di chiunque mettesse in dubbio certe dichiarazioni, la veridicità di certi dati, insomma di chiunque opponesse una voce fuori dal coro e ovviamente, poi, l’incitamento all’odio verso i nostri figli, spacciati come pericolo per la collettività. Il tutto magistralmente provocato e gestito grazie all’egemonia di chi ha al soldo giornali, radio, TV e ogni sorta di megafono mediatico. Tutte strategie poi affinate e di gran lunga ampliate nel recente biennio 2021-2022.
Pensate davvero che un domani, con un referendum abrogativo in atto, farebbero tanta fatica a schierare nuovamente tutto l'arsenale summenzionato?!?
Parlandoci chiaro: questi ti mettono H24 spot-trasmissioni-professoroni-testimonial e ogni sorta di risorsa pur di ottenere una disfatta epocale ai danni dei “maledetti dissidenti novax”! Anzi, diremo di più, glielo stiamo proprio offrendo noi stessi su un piatto d'argento con un bel referendum!
Ci spingiamo persino oltre, ipotizzando un eventuale assist stratosferico per riportare in auge il dibattito vaccinale, magari rispolverando temi come la responsabilità genitoriale (presente nella prima versione del Decreto Lorenzin), proprio ora che ne hanno bisogno per riportare all'ovile tutta quella platea di genitori che ha iniziato, con lo sfacelo Covid, a mettere in dubbio un po' tutto…è ancora recuperabile con una pregnante azione fatta di marketing e terrore e, se pensate che in caso di grave disfatta la situazione non potrebbe peggiorare, non avete la più pallida idea del contesto mondiale.
Siamo consci del fatto che vi possa essere una reale frustrazione riguardo ad un apparente immobilismo, ma esistono altri strumenti, che hanno già ottenuto alcuni risultati nel tempo.
Va ricordato che il primo testo del Decreto Legge Lorenzin proponeva 12 vaccini obbligatori, affievolimento della responsabilità genitoriale e sanzioni annue fino a 7.500 euro a figlio. Dal 7 giugno del 2017, giorno dell’approvazione del Decreto Legge n.73, al 31 luglio 2017, giorno della conversione in Legge del DL, son passati 54 giorni di inferno dove una parte minoritaria ma determinata di italiani è riuscita a limitare la ferocia della prima stesura del testo normativo. È stato eliminato l’affievolimento della responsabilità genitoriale, le sanzioni si sono ridotte a una cifra non sperequativa e 9 o 10 vaccini obbligatori (dipende dall’anno di nascita). Poco, è vero, anche per noi, ma l’obbligo vaccinale italiano era sorretto da interessi di una certa pesantezza, vedi l’incontro Lorenzin / Guerra / Pecorelli dal Presidente degli Stati Uniti d'America Obama, nel 2014, dove l’Italia è stata indicata come capofila mondiale delle strategie vaccinali.
Dopo la conversione in legge del Decreto Lorenzin sono state fatte (parliamo di tutti e non di noi) decine e decine di azioni contro l’obbligatorietà, molte coordinate a livello internazionale e si è proseguito a presidiare le piazze italiane con un susseguirsi di manifestazioni: in quel contesto politico e sociale, dopo soli 373 giorni dalla conversione in legge del DL Lorenzin già si stava mettendo in discussione tale obbligo vaccinale mediante il DDL770 (disegno di legge che non ha visto, fortunatamente, la luce, di cui abbiamo diffusamente parlato all'epoca, mettendo a punto anche una campagna che potete vedere qui LINK). Tutte le realtà italiane si sono mosse per porre un argine anche a questo scempio e neppure il tempo di respirare un attimo, avendo limitato i danni, che ci arrivò un’altra tegola in testa, il piano di eradicazione della rosolia voluto dall’ex Ministro Giulia Grillo. Parliamo di una proposta di obbligo vaccinale per partecipare ai concorsi nella Pubblica Amministrazione, o per poter accedere all’Erasmus, iscriversi all'università, e per moltissime altre situazioni.
Credete ancora che le cose non possano andare peggio qualora, al voto popolare, la maggioranza degli italiani decida per lo status quo? Potete con certezza escludere questa possibilità conoscendo il pregresso storico? Secondo noi un referendum in questo contesto socio-politico è prodromico di un certo peggioramento.
Noi siamo una minoranza, questo deve essere ben chiaro a tutti, è la realtà, ma questa minoranza è riuscita a porre un argine a molte ingerenze anche nel periodo Covid19, con sacrifici enormi per tanti, ma c’è riuscita. Voi tutti, con il vostro singolo NO, siete riusciti a fare la differenza in un momento in cui il mondo intero ci era contro e, finita questa follia, invece che tornare compatti contro un Decreto Legge liberticida e infame, si vuole rimettere al voto popolare della maggioranza i diritti dei nostri figli? Quella maggioranza che ha dimostrato la sua incapacità di analisi dei fenomeni, quella maggioranza felice di avere il Green Pass per fare l’aperitivo ed entusiasti di controllarlo appena investiti da un briciolo di falso potere. A questi verrà chiesto di esprimersi sui diritti dei NOSTRI figli.
Pensiamo di aver ben illustrato, come Corvelva, le nostre motivazioni, del resto vale sempre e comunque il libero arbitrio e ognuno rimane liberissimo di avere ed esprimere le proprie idee e portare le proprie istanze.
Corvelva Staff