A seguito del DL 139 - quello che introduce il 9octies, ovvero dà la possibilità alle aziende di verificare per tempo se i lavoratori possano essere sprovvisti di Greenpass per esigenze organizzative non meglio precisate - ecco che esce una circolare del Ministero dell'Interno.
Il Ministero, vedendo i portuali in protesta ha evidentemente subodorato problemi all'orizzonte e ha ben pensato di proporre una misura evidentemente, a loro avviso, "conciliativa": le aziende dovrebbero farsi carico del costo dei tamponi, per evitare assenze in comparti strategici. Raccomandano di sollecitare le imprese "affinché valutino di mettere a disposizione tamponi gratuiti” per quei dipendenti che, a seguito dell'indagine precoce di cui sopra, risultassero sprovvisti di certificazione verde.
Beh, ci sono alcune considerazioni importanti da fare, per noi:
- questa misura non può risolvere nulla, giacché non è certo il solo costo dei tamponi il problema, bensì le misure liberticide proposte (e comunque il sistema tamponi è destinato ad implodere da venerdì, dato che non può reggere i numeri reali), però dimostra una grande preoccupazione;
- possiamo essere una spina nel fianco non da poco se solo ce ne rendiamo conto, e la cosa inizia a farsi evidente al sistema;
- stanno tentando ogni carta prima di arrivare al ritiro di questa misura criminale: sta a noi tenere duro fino alla fine!
Astensione dal lavoro ma anche dagli acquisti
Oltre ad augurarci che tutti continuino a tenere il punto (ricordandovi che non è consentito né il licenziamento né alcun tipo di sanzione disciplinare per chi si assenta dal lavoro per mancanza di Green Pass), ci sentiamo di suggerire anche un'altra azione, congiunta, di protesta: l'astensione da qualsiasi tipo di acquisto - che sia alimentare, benzina, bar o altro. Non perché questo risolverà magicamente tutto, ma è il momento di continuare a perseverare nell'ottica della protesta pacifica e civile.
Non solo, chi può e reputa che la propria assenza possa essere un disagio, lo dimostri stando a casa.
Ricordate: quello che sentite in TV è una cosa, la realtà è quasi sempre molto diversa. Chi vuole fingere che "andrà tutto bene" avrà ben presto da rimangiarsi le parole: abbiamo i numeri e la possibilità, per legge, di manifestare non solo nelle piazze ma anche e soprattutto con le azioni concrete che decidiamo di portare avanti nel quotidiano. Ognuno come può, ognuno coi suoi mezzi, non serve diventare eroi, basta ricordare di non essere servi.
Forza e coraggio, è il nostro momento!
Staff Corvelva