Arriviamo con questa analisi al quarto vaccino analizzato con questa metodica, che mira a determinare la composizione chimico-proteica delle fiale analizzate.
In questa occasione ci siamo concentrati su un vaccino che non è obbligatorio in Italia, quello contro il papilloma virus, ma che ha fatto molto discutere nel recente passato per le numerose segnalazioni di sospette reazioni avverse pervenute nel tempo. I vaccini anti-Hpv hanno fatto molto discutere, anche fuori dall’Italia; da qui la decisione di dedicare la nostra attenzione anche a questo prodotto.
ATTENZIONE: Gardasil 9 è un vaccino anti-Hpv che dovrebbe contenere, da foglietto illustrativo, 9 antigeni, per 9 diversi sottotipi del virus Hpv (sottotipo 6 -11 - 16 - 18 - 31 - 33 - 45 - 52 - 58). Non sono però stati rilevati tutti gli antigeni che vengono dichiarati, ma solo 7 su 9.
In riferimento alla metodica, alle contestazioni e critiche di tipo tecnico mosse nelle ultime settimane, abbiamo risposto (link report https://goo.gl/WfRBJB) con la relazione finale delle analisi. Suggeriamo la lettura e la diffusione di questo documento, insieme al resto, perché le spiegazioni sono piuttosto circostanziate e precise.
In questo campione di Gardasil 9 sono state riscontrate, come per i precedenti vaccini analizzati:
- Contaminazioni chimiche provenienti dal processo di lavorazione o da contaminazioni crociate con altre linee di produzione
- Tossine chimiche
ANTIGENI: come anticipato, Gardasil 9 è un vaccino anti-Hpv che dovrebbe contenere, da foglietto illustrativo, 9 antigeni, per 9 diversi sottotipi del virus Hpv (sottotipo 6 -11 - 16 - 18 - 31 - 33 - 45 - 52 - 58). Di questi, NON sono stati rilevati:
- Proteina L1 Tipo 11 di Papillomavirus Umano (uno dei sottotipi che più comunemente vengono associati a lesioni del collo dell’utero)
- Proteina L1 Tipo 58 di Papillomavirus Umano (uno dei sottotipi che più di frequente è associato al cancro al collo dell’utero)
Questi due sottotipi non sono stati rilevati con la metodica in uso (a differenza dei restanti 7).
Anche in questo caso, quindi, ci troviamo di fronte ad un prodotto che NON sembra contenere quanto dovrebbe contenere. Ovvero, di 9 antigeni, ne sono stati rilevati solo 7.
Questo apre una questione importante sulla conformità del prodotto. Questione che non sta a noi dirimere, e che come sempre giriamo a chi di competenza.
Oltre a ciò, sono stati riscontrati 338 segnali di contaminanti chimici di cui il 22% noto. Anche questo dato è in continuità coi precedenti.
Tra questi segnali sono state identificate anche 10 tossine chimiche, probabilmente provenienti dal processo di lavorazione degli antigeni o da altri processi di produzione presenti nella sede di produzione del vaccino.
In conclusione, anche Gardasil9 - così come gli esavalenti Hexyon ed Infanrix hexa nonché il quadrivalente Priorix Tetra - secondo la metodica da noi commissionata, lascia enormi dubbi sia sull’efficacia che sulla sicurezza.
Questi prodotti, come ogni altro prodotto farmaceutico, presentano effetti indesiderati e possono scatenare reazioni avverse di varia entità, anche gravi. Se l’efficacia viene messa in dubbio dalla mancanza di uno o più antigeni rispetto a quanto dichiarato dal produttore, questo deve essere un dato noto a chi si sottopone alla loro somministrazione (diversamente si configurerebbe una condotta truffaldina da parte di chi lo vende e di chi lo somministra); per questo motivo è di fondamentale importanza proseguire nella ricerca scientifica in merito al contenuto dei vaccini, in considerazione del fatto che la popolazione pediatrica è la maggior destinataria, che i soggetti cui vengono somministrato non soffrono di alcuna patologia manifesta, e che vi è una indicazione di necessità di profilassi preventiva mediante questi prodotti da parte delle istituzioni, le quali sono quindi direttamente coinvolte nella valutazione anche del loro profilo di sicurezza e della loro conformità.
Download: CORVELVA-Report-analisi-composizione-chimica-Gardasil9.pdf