Le Comunicazioni

Il vero volto dell'Obbligo Vaccinale

Il vero volto dell'Obbligo Vaccinale

Volete sapere cosa significa davvero l'obbligo vaccinale in Italia? Vi facciamo un esempio emblematico, basato su numerose testimonianze e pertanto divenuto un modello consolidato nelle nostre ASL: immaginatevi un bambino tra i 3 e i 6 anni, magari vaccinato in passato. Per vari motivi questo bambino ottiene un differimento alla vaccinazione o un’esenzione, un documento medico redatto da uno specialista e confermato dal pediatra, che prescrive di posticipare o fermare ulteriori vaccinazioni per ragioni di salute. Questo specialista è un medico iscritto all'Ordine dei medici, così come il pediatra che, con scienza e coscienza, certifica la necessità di rinviare o fermare la vaccinazione per motivi ben documentati. Ecco, nonostante ciò, questo bambino verrà quasi sicuramente escluso dalla scuola materna perché non vaccinato! Sì, avete letto bene, il parere di due Medici non conta quanto quello del medico vaccinatore dell'ASL che, grazie alla Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni, redatta nel 2018, può tranquillamente rifiutare ogni esenzione e questo vale come parere insindacabile visto che sarà poi la ASL ad inviare alle singole scuole l’elenco degli iscritti con i famosi inadempienti.

Tutti sono vaccinabili praticamente sempre e comunque, questo è il leitmotiv. Non esiste il caso singolo, non esiste la possibilità di valutare una personalizzazione della vaccinazione, magari con un allungamento dei tempi o, perché no, una totale esenzione per comprovati motivi di salute. Nulla di tutto ciò è possibile nel mondo del "vacciniamo anche i paraurti delle auto". Questa situazione accade oggi come accadeva nel 2017 ed è l'emblema dell'obbligo vaccinale. Con l'obbligo il medico diventa un burocrate e la vaccinazione una mera questione burocratica, priva di scienza e medicina e vi diciamo di più: nei casi in cui è conclamato il pericolo legato alla vaccinazione, magari per uno shock anafilattico avvenuto durante la precedente vaccinazione, nei casi più fortunati viene proposta la vaccinazione in sede protetta, magari con un breve ricovero ospedaliero in modo da avere una terapia intensiva pronta all’occorrenza. Insomma, vaccinare sempre e comunque!

Ma non è finita. Pensate ora se, per mille motivi che non ci mettiamo di certo a giudicare, la famiglia avesse proceduto alla vaccinazione pur avendo avuto due medici che avvisavano del potenziale pericolo: in caso di danno subentra lo Stato, quello Stato che ti ha da prima imposto la vaccinazione e ha poi creato quel sistema in cui va rifiutata ogni esenzione? Neppure per sogno! Da questo momento avete solo una certezza: sarete soli.

Ora qualcuno potrà obiettare che i vaccini sono sicuri e le esenzioni sono inutili e nella realtà è il pensiero comune della maggioranza dei medici. L’esempio di cui sopra è sì dettato da un enorme numero di testimonianze che ci sono pervenute nel tempo, ma è anch’esso un’anomalia. Quasi nessun medico rischierà il proprio posto di lavoro per la salute vostra o di vostro figlio se si parla di vaccinazione. Le esenzioni arrivano con un contagocce ma la domanda è: ma è proprio così che dovrebbe essere?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo avvalerci di dati ufficiali e allora ci viene comoda la relazione finale della Commissione Parlamentare di Inchiesta, denominata “Uranio Impoverito”, di febbraio 2018. Da un’analisi approfondita delle schede tecniche fornite alla Commissione dai principali produttori di vaccini ad uso civile, ne è emerso che i produttori stessi suggeriscono di verificare la presenza di patologie o allergie prima di effettuare la vaccinazione e pertanto sconsigliano di proseguire in caso di presenza di talune situazioni mediche, quelle stesse situazioni mediche che non vengono praticamente mai considerate valide. 

Veniamo alla lista delle prescrizioni dettate dai produttori stessi, quelli che in linea teorica conoscono bene i loro prodotti:

  1. Immunosoppressione endogena o iatrogena (7 vaccini)
  2. Immunodepressione congenita (3 vaccini)
  3. Immunodepressione idiopatica (2 vaccini)
  4. Terapia immunosoppressiva (10 vaccini)
  5. Immunodeficienza (6 vaccini)
  6. Soggetto HIV positivo (1 vaccino)
  7. Immunodeficienza umorale o cellulare (3 vaccini)
  8. Immunodeficienza congenita o ereditaria (1 vaccino)
  9. Malattia autoimmune (1 vaccino)
  10. Trombocitopenia (2 vaccini)
  11. Tumori solidi maligni (2 vaccini)
  12. Neoplasie maligne del sistema ematopoietico e linfatico (1 vaccino)
  13. Linfomi di qualunque tipo (1 vaccino)
  14. Leucemie (1 vaccino)
  15. Farmaci antimitotici (1 vaccino)
  16. Radioterapia (2 vaccini)
  17. Timoma (1 vaccino)
  18. Test qualitativo per gli anticorpi (2 vaccini)
  19. Produzione anticorpi efficacemente (1 vaccino)
  20. Sistema immunitario indebolito (2 vaccini)
  21. Test sierologici (2 vaccini)
  22. Malattie gastrointestinali acute (1 vaccino)
  23. Malattie febbrili acute (8 vaccini)
  24. Dieta a basso contenuto di sodio (1 vaccino)
  25. Disordini della coagulazione (1 vaccino)
  26. Disordini neurologici (1 vaccino)
  27. Epilessia (1 vaccino)
  28. Emofilia (1 vaccino)
  29. Alterazioni della coagulazione (1 vaccino)
  30. Disturbi della coagulazione (2 vaccini)
  31. Malattia cerebrale (1 vaccino)
  32. Malattia febbrile grave acuta (3 vaccini)
  33. Altre forme di Epatite (1 vaccino)
  34. Incubazione Epatite A (2 vaccini)
  35. Emodialisi (2 vaccini)
  36. Insufficienza renale (1 vaccino)
  37. Farmaci citotossici (2 vaccini)
  38. Timectomia (1 vaccino)
  39. Disfunzione timica (1 vaccino)
  40. Infezioni gastrointestinali acute (1 vaccino)
  41. Trattamento con antibiotici o sulfonamidi (1 vaccino)
  42. Affezioni febbrili (5 vaccini)
  43. Infezione acuta (5 vaccini)
  44. Patologie a carico del sistema nervoso centrale (1 vaccino)
  45. Suscettibilità alle convulsioni febbrili (1 vaccino)
  46. Complicazioni neurologiche a seguito di vaccinazione (1 vaccino)
  47. Gravi malattie croniche (1 vaccino)
  48. Discrasie ematiche (1 vaccino)
  49. Tubercolosi attiva non trattata (1 vaccino)​

A questa lista andrebbero aggiunti quelli collegati ai vaccini pediatrici, di cui la commissione non si è occupata, ma già così rende bene l’idea della situazione. Sono ben 22 le indicazioni di svolgere accertamenti pre vaccinali volti ad escludere l’esistenza di eventuali stati di immunosoppressione, 7 quelle che prevedono la preventiva valutazione dell’efficienza o inefficienza del sistema immunitario, 3 quelle riferite alle necessità di escludere malattie autoimmuni, 9 le malattie oncologiche e, a vario titolo, ben 11 che chiedono una vera e propria analisi dell’eventuale immunodeficienza e pressoché nessuna di queste patologie viene mediamente verificata dal medico vaccinatore nei pochi minuti messi a disposizione tra anamnesi e vaccinazione e questo perché si sa, non c’è tempo da perdere, tanto i vaccini sono sicuri.

Corvelva Staff

Corvelva

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